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Economia
Costruzioni, FederCepi anticipa ad Affaritaliani le richieste al governo

Una “flat tax” tra il 20 e il 25% che consenta al contribuente di concorrere al mantenimento dello Stato mediante un’imposta unica a prescindere dal livello e dalla fonte del reddito, un nuovo Patto sociale tra istituzioni ed imprenditori sull’utilizzo della spesa pubblica, lo Statuto del contribuente nella Costituzione. Sono queste le proposte di FederCepi Costruzioni che domani e dopodomani presenteranno all’assemblea nazionale della categoria in programma a Salerno. Un ventaglio di richieste in grado di far rinascere l’edilizia, che investa e coinvolga tutti gli attori affinché il Paese ed il Mezzogiorno recuperino slancio e orgoglio e sfruttino al meglio le opportunità dei fondi europei con la valorizzazione del proprio patrimonio turistico e culturale. “Uno scatto d’orgoglio soprattutto della politica, che deve recuperare ad ogni livello istituzionale e decisionale credibilità, incisività, efficacia”, anticipa ad Affaritaliani il presidente della federazione, Antonio Lombardi. “Proporremo a questo scopo un pacchetto di misure che riteniamo necessarie a garantire crescita economica ed occupazionale: interventi concreti partendo dalla rivalutazione del ruolo degli investimenti pubblici e dalla riforma del sistema fiscale.

Dal 2009 le politiche economiche del Paese sono quasi esclusivamente imperniate sulla riduzione della spesa pubblica, tornata ormai ai livelli del 2005 e, al netto degli interessi sul debito, ormai ampiamente al di sotto della media Ue. Negli ultimi cinque anni -sostiene Lombardi- gli investimenti pubblici si sono ridotti di 18,5 miliardi mentre negli altri Paesi dell’Unione sono cresciuti; la spesa corrente è rimasta sempre molto alta, nonostante vari tentativi di spending review. Bassi investimenti e maggiore spesa corrente non hanno inoltre consentito la messa in campo di una effettiva politica economica anticiclica, con il risultato di scontare ancora le difficoltà ad uscire dalla crisi. A ciò -sottolinea Lombardi- si aggiungono politiche fiscali fortemente vessatorie e repressive ben distanti dagli standard medi europei”.

Nel corso dell’assemblea nazionale, Cepi rivendicherà anche l’inserimento dei principi fondamentali dello Statuto dei diritti del contribuente all’interno della Costituzione italiana “per frenare l’incresciosa consuetudine del legislatore fiscale a emanare norme di fatto confliggenti con lo spirito dello Statuto e dei sui principi fondamentali: non-retroattività della norma tributaria; possibilità di ampliare i tributi esistenti o crearne di nuovi soltanto mediante lo strumento della legge ordinaria; termini perentori a pena di nullità per la notifica, prescrizione e produzione di documenti con un minimo 30 giorni; nullità di ogni norma che obbliga il contribuente a tenere prova dei pagamenti per un periodo superiore a 10 anni; impossibilità per l’amministrazione finanziaria di richiedere al cittadino la produzione di documenti o informazioni già in possesso della P.A.”. Infine, nell’ottica di abbassamento della pressione fiscale, della certezza del diritto e della semplicità, la FederCepi proporrà una Flat Tax tra il 20 e il 25%: una “misura fiscale idonea a contemperare tutte e tre le esigenze”.

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