Ferragamo non fa "affari in Piazza". I mali oscuri delle stelle del lusso - Affaritaliani.it

Economia

Ferragamo non fa "affari in Piazza". I mali oscuri delle stelle del lusso

di Marco Scotti

Gli analisti della banca svizzera hanno rivisto al ribasso sia il target price, sia il giudizio, portato per tutti e due a “sell” per i due gruppi. Ecco perché

Le criticità che vengono evidenziate da Ubs su Ferragamo riguardano il fatto che il rilancio, nonostante il cambio di management e l’arrivo al vertice dell’ex amministratore delegato di Burberry Marco Gobbetti, è proprio il tempo il nemico principale. Sicuramente qualcosa si muoverà, ma per ora sembra che gli “gli sforzi di rilancio del nuovo ceo richiederanno tempo per essere annunciati e avere un impatto significativo”.

Diverso il discorso per Tod’s. Il marchio della famiglia Della Valle le ha davvero provate tutte negli ultimi mesi, compreso l’ingresso nel board di Chiara Ferragni unita a una drastica riduzione dei costi e a un’ottimizzazione della strategia retail. Eppure, i conti non tornano. “La capacità di Tod's di tornare all'utile – scrive Ubs - è legata all'andamento dei ricavi dato che la struttura dei costi è già piuttosto snella e lascia poco spazio a ulteriori riduzioni”.

Bisogna quindi puntare sui mercati esteri. Che stanno trainando la ripresa della moda italiana, ma che sono sempre più competitivi. La Cina, in particolare, mercato su cui Tod’s ha scommesso parecchio, è una vera “fossa dei leoni” soprattutto nel post-Covid e non avere una strategia precisa rischia di vanificare gli sforzi. Per questo il target price è fissato a 37 euro, mentre oggi il titolo, viene scambiato oggi a poco più di 46 euro.

A fare da contraltare, come detto, c’è Moncler. La creatura di Remo Ruffini (tra i 900 uomini più ricchi del mondo con un patrimonio superiore ai 4 miliardi) viene celebrata da Ubs: “Pensiamo che a lungo termine il mercato stia sottostimando il potere di pricing di Moncler – scrivono - e le continue aperture di negozi, che porteranno probabilmente a una revisione al rialzo del consensus”. Da notare, inoltre, che l’acquisizione di Stone Island potrebbe avere un impatto notevole nel 2022, mentre la cassa netta potrebbe essere di due miliardi entro il 2025.