A- A+
Economia
Tim, FiberCop nel mirino di Abu Dhabi. Il fondo sovrano tratta per entrare

Spunta il fondo sovrano di Abu Dhabi, il più grande degli Emirati Arabi Uniti, il terzo al mondo dopo quello norvegese e quello cinese (Cic) con 579,6 miliardi di dollari di asset gestiti, nella partita italiana sulla creazione della rete unica ultraveloce. Secondo quanto ha rivelato infatti la Reuters, Abu Dhabi Investment Authority (Adia) sta trattando con il fondo infrastrutturale americano Kkr e il governo italiano un investimento nell'ultimo miglio della rete fissa di Telecom Italia e cioè in FiberCop, controllata da Tim e partecipata da Kkr al 37,5% e da Fastweb 4%.

Luigi Gubitosi ape 3
Il Ceo di Tim Luigi Gubitosi

A quanto pare, il fondo emiratino, che in Italia è presente anche nel capitale di UniCredit (con il 2,02%), non sarebbe ancora entrato in trattativa vera e propria, ma per l’obbligo di notifica avrebbe avviato contatti anche con il governo.

Palazzo Chigi è depositario dei poteri speciali del golden power sulle infrastrutture nazionali strategiche e deve accendere il disco verde all'investimento del fondo del Golfo, proprio come fatto con gli americani di Kkr in FiberCop.

L’obiettivo di Adia, che con il crollo del petrolio e dei listini post-pandemia sta effettuando una revisione strategica dei propri investimenti, sarebbe quello di entrare con il veicolo Infinity Investments con una quota fino al 30% (sborsando circa 600 milioni) nella società costruita ad hoc dal fondo Kkr per partecipare al capitale di FiberCop, gruppo con in pancia il 37,5% della società che controlla la porzione di rete che va dagli armadi di strada fino alle abitazioni e che, secondo i piani di Luigi Gubitosi, diventerà operativa nel primo trimestre del 2021. Il fondo di Abu Dhabi, che sarebbe un investitore passivo senza alcun diritto di governance, finirebbe per deterrebbe indirettamente intorno al 10-11% di FiberCop.

Roberto Gualtieri

Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri

La rete secondaria di Tim è il primo tassello in vista del progetto di rete unica che comprende anche gli asset di Open Fiber, controllata pariteticamente da Enel e da Cdp.

Secondo gli accordi varati il 31 agosto tra l’ex monopolista telefonico e la Cassa di Fabrizio Palermo per arrivare a dar vita a una società per l’infrastruttura unica nazionale, le tappe prevedono che dopo la costituzione FiberCop, avvenga il conferimento da parte di Tim di un ulteriore ramo d'azienda che consiste nella rete primaria e infine il tentativo di fusione con Open Fiber, controllata dopo la discesa del colosso elettrico guidato da Francesco Starace (che sta trattando con l’altro fondo big delle infrastrutture, gli australiani di Macquarie) a quel punto da Cdp, con almeno il 50% più un'azione.

@andreadeugeni

Commenti
    Tags:
    rete unica timfibercopcdpkkropen fibermacquarieluigi gubitosielisabetta ripa open fabirefabrizio palermo cdpenel francesco starace




    
    in evidenza
    Matteo Berrettini is back, che balzo in classifica Atp: oltre 30 posizioni

    Così è rinato il tennista azzurro

    Matteo Berrettini is back, che balzo in classifica Atp: oltre 30 posizioni


    motori
    Luca de Meo CEO Renault: "serve flessibilità per la transizione ai veicoli elettrici"

    Luca de Meo CEO Renault: "serve flessibilità per la transizione ai veicoli elettrici"

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.