Economia
Farinetti e i santi in paradiso, al centro che ospita FICO prestati 2 mln di euro
Quale impresa ha un tale favore? Il Comune di Bologna fa da banca. E intanto la Sanità emiliana si prepara ad annunciare un buco da 400 milioni di euro
Non c’è liquidità per pagare i mutui e alcuni contratti sono stati disdetti. “Il prestito di emergenza viene chiesto, tra le altre cose, perché CAAB non è riuscito a vendere le quote del Fondo PAI, quote il cui valore dipende anche da FICO e su cui al momento nessuno vuole investire, segno di come sta andando il parco” spiega ad affaritaliani.it, Manuela Zuntini, supervision analyst di Banca d’Italia, e ora nel Consiglio comunale di Bologna con Fratelli d’Italia. “Di fatto, il CAAB rischia e non poco. Dovrà restituire il prestito al Comune entro fine anno e la possibilità di vendere le quote PAI è legata al rilancio di FICO, prospettiva davvero difficile come dimostrano le recenti vicende societarie”.
Il progetto sembra andare a ramengo. Tra le altre c’è stata anche l’idea annunciata dalle Coop di costruire dentro Caab uno stadio provvisorio con 16.000 posti. Lo stadio del Bologna va in ristrutturazione e gli ultras diventano una possibile àncora di salvezza. “Ma neanche questa idea sta vedendo ancora la luce”, racconta Zuntini.
“La richiesta di soccorso che il CAAB ha fatto al Comune palesa la difficoltà finanziaria della partecipata. Dopo grandi promesse e attese mirabolanti, adesso emerge che la società non ha nemmeno i fondi per ripagare le rate dei mutui bancari. Emerge poi che la società aveva informato il Comune già il 20 dicembre 2022 delle sue condizioni, ma in fase di discussione del bilancio nulla è stato detto… la Giunta ha quindi chiuso un occhio in fase di bilancio? È questa la capacità di gestione e trasparenza della Giunta Lepore sulle partecipate?”
In più la prospettiva non sembra rosea neanche per la Regione di Stefano Bonaccini che come ente amico potrebbe arrivare in soccorso. Ma la Regione ha i suoi problemi ed è pronta ad annunciare un “buco” nella Sanità. Le cifre precise si conosceranno a fine marzo, ma si preannuncia per il 2023 un “buco” nella Sanità di 400 milioni di euro, eredità degli ultimi esercizi, le spese Covid, i rincari energetici e l’inflazione.
Ma la domanda che sorge è: che garanzie dà il Caab di restituzione del prestito di soldi pubblici viste le cattive condizioni del grande progetto? Nessuna in realtà, continuano a fare affidamento sulla cessione delle quote che il Comune ha investito nel progetto di FICO.