Economia

Fideuram, raccolta netta totale a € 1,0 miliardi

La private banking di Intesa Sanpaolo ha registrato un livello record per le masse amministrate nel primo trimestre 2019

Fideuram, raccolta netta totale a € 1,0 miliardi.

Il Consiglio di Amministrazione di Fideuram, la private banking del Gruppo Intesa Sanpaolo, presieduto da Paolo Grandi, ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 31 marzo 2019

Alla fine di marzo 2019, le masse amministrate dal Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking erano pari a € 223,7 miliardi, in crescita del 5% rispetto al 31 dicembre 2018 (€ 213,1 miliardi) e del 4% rispetto al 31 marzo 2018 (€ 216,0 miliardi). L’evoluzione delle masse rispetto alla fine del 2018 è attribuibile principalmente alla performance di mercato che ha inciso positivamente sui patrimoni per € 9,6 miliardi e, in misura minore, alla raccolta netta positiva per oltre € 1 miliardo.

L’analisi per aggregati evidenzia che la componente di risparmio gestito (quasi il 70% delle masse amministrate), è risultata pari a € 154,6 miliardi, in crescita di € 7,6 miliardi (+5%) rispetto alla fine del 2018.

Al 31 marzo 2019 le masse amministrate in regime di consulenza a pagamento ammontavano a € 37,5 miliardi (€ 36,3 miliardi al 31 dicembre 2018, +3%).

Nel primo trimestre del 2019 l’attività commerciale ha registrato oltre € 1 miliardo di raccolta netta (€ 2,4 miliardi nel primo trimestre 2018), con flussi concentrati sulla componente di risparmio amministrato. Al 31 marzo 2019 il numero complessivo dei private banker delle Reti risultava pari a 5.924, con un portafoglio medio pro-capite pari a circa € 38 milioni.

L’analisi dei principali aggregati del Conto Economico evidenzia che, nel primo trimestre dell’esercizio in corso, le commissioni nette sono risultate pari a € 427 milioni, in marginale contrazione (-2%) rispetto al saldo di € 437 milioni registrato nel primo trimestre 2018. Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante (oltre 92%) del margine commissionale, sono risultate pari a € 394 milioni, in lieve diminuzione (-3%) rispetto ai primi tre mesi del 2018 (€ 407 milioni). Tale andamento riflette il parziale riposizionamento dei risparmi della clientela su prodotti più conservativi (product mix) e, in misura minore, una lieve riduzione delle masse medie di risparmio gestito (-1%) rispetto al primo trimestre 2018. Nel primo trimestre 2019, così come nel primo del 2018, il margine commissionale non ha beneficiato di alcun contributo significativo riveniente da commissioni di performance.

Il margine di interesse, pari a € 41 milioni, ha evidenziato un incremento del 14% rispetto al primo trimestre dello scorso anno (€ 36 milioni) grazie soprattutto alla crescita dei volumi medi investiti.

Le spese di funzionamento, pari a € 146 milioni, sono aumentate di € 5 milioni (+4%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso (€ 141 milioni). L’analisi di dettaglio evidenzia che le spese del personale, pari a € 88 milioni, hanno registrato un incremento di € 3 milioni, principalmente legato alla dinamica ordinaria di contratto e al rafforzamento qualitativo della rete commerciale. Le altre spese amministrative, pari a € 45 milioni, sono rimaste invariate. Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali hanno segnato un saldo pari a € 13 milioni (€ 11 milioni nel primo trimestre 2018).

Il Cost/Income ratio è risultato pari a 30% (28% nel primo trimestre dello scorso esercizio), rimanendo su livelli di assoluta eccellenza.

L’utile netto consolidato del primo trimestre si è attestato sui € 229 milioni, in lieve flessione (- 4%) rispetto al primo trimestre del 2018.I coefficienti patrimoniali consolidati di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si confermano ampiamente al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa. In particolare, al 31 marzo 2019 il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari a 20,1%. 

Paolo Molesini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, ha dichiarato: “I risultati del trimestre dimostrano quanto il nostro modello sia resiliente in ogni condizione di mercato, tanto quando è meno favorevole, come a fine 2018, così come quando torna positivo, come all’inizio dell’anno. Continuiamo a generare valore in modo consistente e sostenibile, grazie al lavoro di tutti i private banker, che supportiamo con investimenti in formazione e sul versante dell’innovazione di prodotto. Crediamo nel valore delle persone e puntare sulla loro preparazione professionale ha reso possibile conseguire risultati significativi anche nella distribuzione di soluzioni di investimento sofisticate, come la nostra piattaforma di alternativi, che negli ultimi mesi ha generato una raccolta superiore ai 500 milioni di euro.”