Economia
Guerra, anche Tiffany molla Putin: stop all'acquisto di diamanti dalla Russia
La decisione di Tiffany arriva dopo quella di Signet Jewelers, proprietario di Zales e Kay Jewelers che aveva già annunciato il blocco
Guerra Russia Ucraina, il divieto vale per tutti i fornitori, anche se operano in Paesi che non hanno imposto sanzioni a Mosca
Dopo Signet Jewelers, proprietario di Zales e Kay Jewelers, anche Tiffany molla Putin. L'azienda prende posizione rispetto al conflitto Russia-Ucraina annunciando lo stop di acquisto di nuovi diamanti estratti in Russia. A darne notizie è l'agenzia internazionale Bloomberg, che cita una dichiarazione della società. La decisione della maison newyorkese arriva dopo quella di Signet Jewelers, proprietario di Zales e Kay Jewelers che aveva già annunciato che non avrebbe più acquistato pietre dalla più grande fonte mondiale di gemme, la Russia appunto. Il divieto vale per tutti i fornitori, anche se operano in Paesi che non hanno imposto sanzioni a Mosca.
Secondo gli analisti di Bain&Company, scrive Pambianconews, i consumatori russi pesano oggi sul mercato mondiale dei beni di lusso per circa il 2-3%, con un’incidenza simile anche sul segmento dei beni di lusso personali (accessori, abbigliamento, hardluxury e beauty) e l’impatto del conflitto sul mercato globale del lusso, sarà legato principalmente alla sua durata e alle conseguenze economico-finanziarie.
Tiffany è oggi parte della divisione Watches & Jewelry di Lvmh. Il colosso del lusso ha archiviato l’anno con ricavi record sia rispetto al 2020 che al periodo pre-pandemia, con un fatturato di 64,2 miliardi di euro, in aumento del 44% rispetto all’esercizio precedente e in crescita del 20% sullo stesso periodo del 2019 (rispettivamente +36% e +14% a livello organico). Il comparto hard luxury è cresciuto del 167% nel 2021 rispetto all’anno precedente, proprio grazie all’ingresso di Tiffany.