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Economia
Il fondo Cevian investe 1,2 mld in Ubs, boom del titolo della banca svizzera

Gli attivisti svedesi di Cevian Group investono 1,2 mld di euro in Ubs

La banca svizzera UBS ha ottenuto un sostegno significativo dalla Scandinavia. Dopo l'aumento della partecipazione del fondo sovrano norvegese tramite Norges Bank Investment Management, ora è il turno di Cevian Capital, una società di investimento attivista con sede in Svezia. Quest'ultima ha acquisito l'1,3% della principale istituzione bancaria svizzera, una quota valutata circa 1,2 miliardi di euro, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore.

Se il superiore 5% emerso lo scorso settembre aveva posizionato Norges Bank come il principale azionista singolo di UBS, la recente mossa di Cevian colloca la società di Stoccolma tra i primi dieci azionisti della banca elvetica. Lars Förberg, cofondatore di Cevian e cittadino sia svedese che svizzero, ha elogiato l'efficacia della gestione della banca guidata dal CEO di UBS, il ticinese Sergio Ermotti, soprattutto per quanto riguarda l'integrazione del recentemente acquisito Credit Suisse, un processo che procede rapidamente.

Förberg ha descritto UBS come un'opportunità nel panorama finanziario globale, prospettando un possibile raddoppio della valutazione della principale banca svizzera nei prossimi tre-cinque anni. Secondo il dirigente di Cevian, al momento UBS è valutata come una banca europea media anziché come un leader mondiale nella gestione patrimoniale, ruolo che effettivamente ricopre. Förberg crede che l'istituto svizzero possa aumentare significativamente la sua redditività nel lungo periodo.

Nonostante le voci di mercato suggeriscano un interesse crescente da parte di importanti attori finanziari come Fidelity e Capital Group, la società di investimento svedese, almeno per ora, sembra non puntare a ottenere un seggio nel consiglio di amministrazione di UBS, presieduto dall'irlandese Colm Kelleher. La posizione di Cevian sembra concentrarsi sul supporto al presidente e al CEO. Secondo il Financial Times britannico, altri player finanziari di rilievo, tra cui Fidelity e Capital Group, avrebbero incrementato le loro quote in UBS quest'anno.

La banca svizzera non ha ancora preso posizione su questa questione. In chiusura a Zurigo, le azioni UBS hanno registrato un aumento del 3,35%, chiudendo a 26,20 franchi in una sessione in cui l'indice svizzero Smi è rimasto sostanzialmente stabile. Rispetto all'anno precedente, il titolo della banca è in aumento di oltre il 150%. Dopo un periodo di flessione lo scorso marzo, durante l'annuncio dell'acquisizione di Credit Suisse, l'azione UBS ha gradualmente riacquistato slancio, anche grazie alla rinuncia alle garanzie finanziarie da parte della Confederazione e della Banca nazionale svizzera e all'avanzamento dell'integrazione.

Nel frattempo, la Finma, l'autorità di vigilanza svizzera sui mercati, ha descritto in un rapporto il Credit Suisse come coinvolto in "scandali a ripetizione" e "errori" di gestione, perdendo così la fiducia di parte della clientela con conseguente deflusso di capitali. Secondo l'autorità, la dirigenza del Credit Suisse aveva promesso ripetutamente cambiamenti di strategia che non sono stati effettivamente attuati. La Finma ha partecipato, insieme a Confederazione e BNS, all'operazione che ha portato all'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS.

L'organismo di vigilanza svizzero ha ricevuto critiche, sia in Svizzera che all'estero, per la decisione di azzerare le obbligazioni AT1 del Credit Suisse. Nel suo rapporto, la Finma si esprime a favore di un potenziamento degli strumenti a sua disposizione, proponendo in particolare un "regime di senior managers", ovvero un quadro di controllo più rigoroso per le direzioni e i consigli di amministrazione, insieme alla possibilità di imporre multe consistenti.

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