Economia

Il mattone si risveglia e si rinnova. Ma restano molti ostacoli

Mario Grechi

Al 25mo Forum di Scenari Mainetti (Sorgente) ironizza sul porno-giornalismo finanziario che discredita un settore che si è molto evoluto professionalmente

Dopo anni di crisi il mercato immobiliare sembra ripartito, ma nei prossimi anni deve essere in grado di recepire in fretta i cambiamenti di una società che si trasforma velocemente. Il residenziale torna interessante purché risponda alla domanda evoluta di una clientela sempre più in movimento e orientata alla tecnologia e all’efficienza energetica. Anche nel terziario ci sono possibilità di crescita offrendo anche spazi attrezzati per l’innovativo coworking, ossia la condivisione di ambienti di lavoro, mantenendo un’attività indipendente.  Prevista forte espansione nella logistica, in concomitanza con lo sviluppo dell’ e-commerce,  e nel settore turistico-alberghiero. Infine si sta dimostrando conveniente investire nell’edilizia ‘’green’’ o sostenibile,  che aumenta dal 2 al 10 % il valore degli edifici e i canoni del 2%-8%.

Su queste linee di sviluppo sono d’accordo esperti e imprenditori, riuniti lo scorso week end a Santa Margherita Ligure per il 25mo Forum di Scenari Immobiliari, che ha confermato l’inizio di inversione di rotta del settore: crescita dello 0,3 per cento dei prezzi quest’anno e dell’1,1 per cento nel 2018,  con almeno 630 mila compravendite.  Tuttavia nel corso delle tavole rotonde, con la partecipazione dei leader dei maggiori gruppi,  sono emersi alcuni nodi che devono essere superati in fretta per cogliere in pieno l’opportunità di questa congiuntura, favorita dal persistere dei bassi tassi di interesse del denaro.

Innanzitutto è stato fatto notare che ragioniamo ancora con regole nate per un paese in espansione e non in trasformazione e  che si dovrebbe tenere in maggior conto la grande  professionalità maturata negli ultimi vent’anni dalla categoria. Da qui l’esigenza di una politica più incisiva del settore tanto verso il governo che l’opinione pubblica. Tenuto conto dei tempi lunghi di ogni progetto immobiliare,  bisogna assolutamente far capire alla Pubblica Amministrazione di realizzare piani con un orizzonte che vada oltre i singoli mandati. Ma occorre  anche cancellare completamente l’ immagine del rozzo immobiliarista di provincia,  in modo che i giornalisti siano meno esposti ai condizionamenti di fonti interessate a screditare i concorrenti.

Valter Mainetti, Ceo e azionista di riferimento di Sorgente Group,  ha sollecitato un maggiore impegno diretto degli stessi imprenditori in Assoimmobiliare, l’associazione di categoria. ‘’Siamo talvolta bersaglio  – ha detto con tono ironico, ma deciso – di una sorta di porno-giornalismo finanziario, ispirato da qualche operatore che punta a far circolare notizie  distorte su operazioni che lo disturbano o che lo vedono concorrente.’’ La inaspettata sortita è stata subito condivisa dai colleghi e in particolare da Aldo Mazzocco ( Generali) che,  ricordando un articolo che giudicò un’ innovativa operazione della CdP, Cassa depositi e Prestiti,  il parto di un rubagalline, ha rilevato come non far sistema costi tantissimo. ’’Purtroppo – ha aggiunto – siamo ancora ai margini della società civile,  dove tutto è letto in modo sbagliato.’’  Gli ha fatto prontamente eco  Emanuele Caniggia, Ad di Idea Fimit, che ha sottolineato l’assurdità  dell’accusa di speculazione di un quotidiano, riguardo alla prolungata occupazione di uno stabile romano di proprietà del suo gruppo, recentemente teatro di duri scontri fra occupanti e polizia.

Manfredi Catella, Ceo di Coima Res, ha posto l’accento sulla necessità delle nostre società immobiliari, quotate in Borsa, di raggiungere almeno una dimensione europea per attrarre meglio i capitali stranieri. ‘’ E’ pero’ necessario – ha affermato – che per primi diano prova di crederci gli investitori italiani. Per i nuovi Pir ( Piani individuali di Risparmio) e il settore assicurativo le SIIQ possono rappresentare un’interessante opportunità.’’
Infine dobbiamo acquisire più coraggio per competere con l’estero perché oggi sul piano della professionalità non non ci manca nulla. E in proposito Mainetti ha annunciato che sta lanciando con la holding americana un fondo immobiliare negli Usa, con marchio italiano, rivolto agli investitori statunitensi.