Economia
Ilva, clausola da 500 mln per l'uscita. I contenuti dell'intesa Conte-Mittal
Accordo Governo ArcelorMittal: la multinazionale indiana potrebbe abbandonare l'ex Ilva con una "buonuscita" da 500 milioni di euro
Inizia a trapelare la sostanza dell’intesa Conte-Mittal dopo l’incontro a Londra fra il premier e la famiglia indiana che gestisce l’ex Ilva di Taranto. E’ una clausola di uscita a favore della multinazionale per cui da novembre, i Mittal possono sfilarsi dall’ex Ilva sborsando 500 milioni, 400 cash e 100 di magazzino. Lo rivela il Sole 24 Ore secondo cui serve ancora tempo per arrivare a un accordo completo sul corrispettivo da pagare per l’acquisto finale, ma la cornice su diversi punti sarebbe ormai pronta.
Per ora non è stato definito l’ingresso dello Stato nella holding AmInvestco dal momento che non è stato concordato il valore della società e non c’è una decisione sul soggetto da coinvolgere (Invitalia, Cassa depositi e prestiti o una partecipata di quest’ultima).
Nella nuova società (“Greenco”), che si occuperà solo del preridotto, entrerà lo Stato e non Arcelor-Mittal, mentre in capo a quest’ultima saranno i nuovi forni elettrici. Fissata anche la data entro cui ArcelorMittal può uscire: dal 1° o dal 30 novembre 2020 versando mezzo miliardo di euro. Una clausola che a qualcuno lascia presagire una soluzione ponte, per poi passare a un assetto futuro del tutto nuovo dell’ex Ilva, a quel punto a controllo pubblico.