Economia
Inflazione frena in Italia: a luglio +5,9%. Ma la Bce non molla la stretta

Battuta d'arresto dell'inflazione a luglio rispetto al +6,4% di giugno. Il carrello della spesa rallenta al +10,2%. La Bce: "Le prospettive restano incerte"
Bce: "Le prospettive economiche restano incerte: tassi restrittivi finchè sarà necessario"
''Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario, al fine di conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo''. Lo indica la Bce nel Bollettino economico di agosto.
''In particolare, le decisioni sui tassi di interesse seguiteranno a essere basate sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria'', continua la Bce.
''Il Consiglio direttivo ha inoltre deciso di fissare la remunerazione delle riserve obbligatorie allo 0 per cento. Questa decisione preserverà l’efficacia della politica monetaria, mantenendo l’attuale grado di controllo sull’intonazione di quest’ultima e assicurando la completa trasmissione delle decisioni sui tassi ai mercati monetari. Allo stesso tempo, la decisione migliorerà l’efficienza della politica monetaria, riducendo l’ammontare complessivo degli interessi da corrispondere sulle riserve, al fine di dare attuazione all’orientamento adottato'', conclude la Bce.
''Le prospettive economiche a breve termine per l’area dell’euro si sono deteriorate, principalmente a causa dell’indebolimento della domanda interna. L’elevata inflazione e le condizioni di finanziamento più restrittive comprimono la spesa''. Lo indica la Bce nel Bollettino economico di agosto.
''Ne risente soprattutto il prodotto del settore manifatturiero, frenato anche dalla debole domanda estera. Anche gli investimenti delle imprese e quelli nell’edilizia residenziale mostrano segnali di debolezza. I servizi continuano a evidenziare una maggiore tenuta, specialmente nei sotto settori ad alta intensità di contatti, come il turismo. Tuttavia, il comparto dei servizi perde slancio. L’economia dovrebbe rimanere debole nel breve periodo. Nel corso del tempo il calo dell’inflazione, l’incremento dei redditi e il miglioramento delle condizioni dell’offerta dovrebbero sostenere la ripresa''.