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Economia

Intelligenza artificiale, Geoffrey Hinton la bidona: cosa c'è dietro l'addio

Di Giuseppe Vatinno

"ChatGpt o Bard di Google sono piuttosto spaventose": la retromarcia del nonno dell’intelligenza artificiale non può che destare qualche perplessità

Dal Transumanesimo alla singolarità tecnologica: Geoffrey Hinton è il primo pentito dell’intelligenza artificiale. Cosa c'è dietro? L'analisi

Come ci sono i pentiti di mafia non poteva mancare il pentito dell’Intelligenza Artificiale (IA). Si tratta di Geoffrey Hinton, un simpatico vecchietto (75) noto come “il nonno dell’intelligenza artificiale”. L’arzillo mago dei bit si divideva –fino a poco tempo fa- tra l’Università di Toronto e Google. Da poco ha deciso di abbandonare quest’ultima e così ha preso carta e penna, diciamo così, ed ha scritto un comunicato al New York Times, palesando inaspettatamente le sue ambasce per l’Intelligenza Artificiale che lui con i suoi studi sulle reti neurali aveva contribuito molto a creare.

Il professore ha avuto un ripensamento sulle sue ricerche ed ha scritto che ChatGpt o Bard di Google sono «piuttosto spaventose. Oggi non sono più intelligenti di noi, per quanto possa dire. Ma penso che presto lo diventeranno». Hinton ha scritto che “al momento, vediamo che il GPT-4 eclissa una persona per quanto riguarda la quantità di conoscenze generali che possiede e la eclissa di gran lunga. In termini di ragionamento, non è altrettanto bravo, ma riesce già a fare ragionamenti semplici. E dato il ritmo dei progressi, ci aspettiamo che le cose migliorino abbastanza velocemente. Quindi dobbiamo preoccuparci».

E poi il gran finale: “Noi siamo sistemi biologici e questi sono sistemi digitali. E la grande differenza è che nei sistemi digitali ci sono molte copie dello stesso insieme di pesi, dello stesso modello del mondo. E tutte queste copie possono imparare separatamente, ma condividono le loro conoscenze all'istante. Quindi è come se avessimo 10mila persone e ogni volta che una persona impara qualcosa, tutti la conoscono automaticamente. È così che questi chatbot possono sapere molto di più di una singola persona”.

Ora, messa così, sembra che il prof sia un paladino dell’umanità che voglia mettere in guardia il mondo ma è proprio così? Facciamo alcune considerazioni. Hinton è in piena “operazione pensione” e questi grandi guru non sono diversi da un comune impiegato e vogliono acchiappare il più possibile. Guarda caso sulla IA ci sono molto manovre speculative tra diversi filoni di ricerca. Lo stesso Elon Musk ha attaccato l’IA e poi si è saputo che sta creando una sua IA, TruthGpt. Non è che il nonnetto ci passa poi da Google a TruthGpt? Al di là dell’ironia, questa vicenda fa sorridere i più smaliziati.