Economia
Intesa Sanpaolo, accordo con CNA per crescita Paese: il welfare a 700mila PMI
Presentato oggi a Milano l’accordo CNA-Intesa Sanpaolo. Obiettivo: crescita Paese, attraverso l’erogazione di welfare a 700mila associati del segmento artigiano
Nell’ambito dei progetti di sostegno alla PMI con obiettivo la crescita Paese, Intesa Sanpaolo ha studiato, insieme a Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, soluzioni per diffondere il welfare aziendale nel settore artigiano. Ne deriva l’accordo siglato oggi che prevede l’estensione di servizi welfare – tramite piattaforma Welfare Hub – ai 700mila associati CNA.
L’accordo è stato siglato da Sergio Silvestrini, segretario generale CNA, e Stefano Barrese, responsabile Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, alla presenza di Andrea Lecce, Responsabile Direzione Sales & Marketing Privati e Aziende Retail dell’Istituto bancario, e Fabrizio Guelpa, Responsabile Banking & Industry della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.
“Il ruolo di una grande banca è quello di sostenere il sistema economico del Paese erogando credito in ogni fase dell’economia, anche nelle più delicate”, ha dichiarato Stefano Barrese, responsabile Banca dei Territori Intesa Sanpaolo. “Il Gruppo nel 2018 ha erogato oltre 2 miliardi di credito a medio-lungo termine alle PMI, ma come Banca principale del Paese vogliamo accompagnare le aziende italiane, oltre che con il credito, anche con soluzioni e servizi, per consentire loro di crescere, svilupparsi e diventare sempre più competitive attraverso l’innovazione”. “La competitività delle imprese”, ha aggiunto Barrese ai microfoni di Affaritaliani.it, “può essere raggiunta anche attraverso politiche di welfare aziendale. Sappiamo, infatti, che in un ambiente sano le persone lavorano meglio e migliorano la qualità del prodotto. A maggior ragione in un settore come quello artigiano dove la qualità viene prima di tutto. Con questo obiettivo abbiamo deciso di investire in una piattaforma di welfare al servizio delle PMI”. Non sono tante le banche che si sono lanciate in questo settore, ha fatto sapere Barrese: “Deteniamo una quota di mercato del 25% e l’accordo con CNA è stato sottoscritto allo scopo di aumentare il numero di aziende che possono beneficiare dei servizi”. Insieme alla piattaforma, Intesa Sanpaolo è anche impegnata nella diffusione di una cultura del welfare d’impresa: “Il nostro Gruppo è uno dei più grandi distributori di welfare sulle nostre persone. Abbiamo pertanto una lunga storia che può essere utilizzata come best practice da diffondere”.
VIDEO - Barrese, Intesa Sanpaolo: "Crescita Paese passa anche dal welfare aziendale"
Barrese ha poi riconosciuto che oggi lo stato di salute delle aziende è buono; è il contesto in cui operano che comporta una tendenza al rallentamento. Non è un problema di mancanza di credito, quanto di scarsa fiducia a condizionare le scelte di investimento. Il welfare aziendale, permettendo un risparmio sui costi del lavoro e un aumento della soddisfazione dei dipendenti, può essere la chiave di volta per immettere denaro nell’economia reale e produrre crescita.
“Gli artigiani e le piccole imprese non sono estranei al welfare”, ha commentato Sergio Silvestrini, segretario generale CNA. “Con questo accordo hanno una nuova opportunità: lavorare insieme a un grande gruppo bancario per potenziare e qualificare ulteriormente occasioni di welfare e di protezione sociale nel senso più ampio”. Ad Affaritaliani.it Silvestrini ha poi aggiunto: “Il mondo bancario e quello dell’impresa devono convergere con un interesse comune che è quello dello sviluppo e della qualificazione. Noi abbiamo bisogno di più credito per gli investimenti e di liquidità. Occorrerebbero dunque maggiori accordi come questo con Intesa Sanpaolo”. “Un welfare efficace”, ha concluso Silvestrini, “rappresenta una delle condizioni per raggiungere livelli competitivi più alti: motivando le persone, cresce il legame di appartenenza e la qualità della produzione ne risente positivamente”.
VIDEO - Silvestrini, CNA: "Accordo con Intesa esempio virtuoso di collaborazione"
Welfare Hub: la piattaforma di Intesa Sanpaolo per il welfare aziendale
L’obiettivo condiviso è quello di diffondere la cultura del welfare aziendale mettendo a disposizione di tutti gli associati il servizio Welfare Hub, una piattaforma innovativa che consente di cogliere le opportunità concesse dalla normativa fiscale e i vantaggi offerti dall’adesione ai flexible benefit.
Ne ha parlato ad Affaritaliani.it Andrea Lecce, Responsabile Direzione Sales & Marketing Privati e Aziende Retail Intesa Sanpaolo: “I dipendenti delle aziende associate CNA potranno accedere alla piattaforma da smartphone e pc, scegliere come meglio utilizzare il proprio credito welfare, attraverso una vasta gamma di beni e servizi distribuiti capillarmente su tutto il territorio nazionale. Come previsto dalla normativa, si potranno chiedere rimborsi di specifiche tipologie di spese sostenute e versare parte del credito su un fondo di pensione integrativa. Molti dei servizi godono anche del vantaggio fiscale consentendo all’azienda di risparmiare sul costo del lavoro, offrendo parte della retribuzione in welfare”. In questo modo il dipendente può scegliere tra i diversi rami: salute, famiglia, previdenza, formazione.
VIDEO - Lecce, Intesa Sanpaolo: "Welfare hub, la piattaforma di servizi per le PMI"
Oltre all’accesso facilitato ai servizi per mezzo della tecnologia, Intesa Sanpaolo offre anche consulenza sul welfare aziendale grazie alla diffusione capillare sul territorio. Sono state infatti previste 2.400 persone specializzate in circa 800 filiali selezionate come centri di competenza con team dedicati.
Ad oggi già 1.000 imprese hanno sottoscritto Welfare Hub per un totale di 60mila dipendenti e 143.000 euro in flexible benefit erogati. “La speranza”, ha concluso Lecce, “è che anche grazie a CNA questi numeri possano crescere a beneficio delle imprese e dei dipendenti”.
Intesa Sanpaolo al fianco delle piccole aziende e degli artigiani
Con questo accordo Intesa Sanpaolo conferma il ruolo di motore dello sviluppo dell’economia italiana, contribuendo ad accrescere il valore del Made in Italy nel mondo. Significativo il supporto alle piccole aziende, oltre 4,3 milioni di realtà di cui 700.000 clienti della Banca appartenenti a tutti i settori di business: artigiani (circa 150.000), commercianti, professionisti, agricoltori e piccole realtà produttive, con oltre 2 miliardi di credito a medio-lungo termine erogato nel 2018. Per essere sempre più vicino ai bisogni dei propri clienti il Gruppo ha recentemente evoluto il proprio modello identificando circa 2.400 persone specializzate in circa 800 filiali selezionate come centri di competenza con team dedicati ad offrire supporto, consulenza e soluzioni alle piccole aziende. La vicinanza del Gruppo Intesa Sanpaolo al mondo delle piccole e medie aziende si sostanzia, oltre che con il credito per finanziare gli investimenti e la crescita, anche in un’ampia gamma di prodotti dedicati al business di tutti i giorni come incassi e pagamenti, digitalizzazione e strumenti di protezione.
Il mondo dell’artigianato: qualche numero
Alla presentazione Fabrizio Guelpa, Responsabile Banking & Industry della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, ha presentato alcuni dati riguardanti la PMI e, in particolare, il segmento artigiano. Le PMI contribuiscono in modo sostanziale alle performance dell’economia italiana: rappresentano il 99% del totale imprese, il 79% in termini di occupazione, il 69% per fatturato e generano il 50% dell’export manifatturiero. L’artigianato è una componente qualificata per competenze e ruolo nella catena del valore, rappresentando il 25% del totale delle imprese e il 17% in termini di occupazione, questo grazie a filiere produttive ben radicate sul territorio.
Nonostante la tenuta del settore in questi tempi di rallentamento della crescita, le imprese artigiane necessitano di maggiori competenze e formazione. Un incremento delle performance dei lavoratori può essere perseguito anche attraverso l’offerta di servizi di welfare aziendale, che stanno trovando una diffusione sempre maggiore. A fine 2018, misure di welfare aziendale risultavano presenti nel 46% dei contratti collettivi aziendali e territoriali (su un totale di 16.367 contratti attivi, fonte Ministero del Lavoro); nel corrispondente periodo 2017 la percentuale era pari al 31%.
Non si tratta di un fenomeno circoscritto alle grandi imprese; oggi le soluzioni di welfare, in quanto strumenti per incrementare la produttività del lavoro e il benessere dei collaboratori, si stanno diffondendo sempre più anche nella PMI. Gli stessi lavoratori valutano positivamente la presenza di questa tipologia di iniziative. Secondo il Censis, nel 2018 il 69% dei lavoratori era favorevole alla conversione di eventuali aumenti retributivi in servizi di welfare, con lievi differenze tra dirigenti (74%), operai (70%) e impiegati (68%). Rispetto al 2017, la quota è aumentata di 9 punti percentuali. I servizi più ricercati riguardano la salute (assistenza sanitaria e visite mediche in azienda, per il 43% degli intervistati), la famiglia (cura e istruzione dei figli, assistenza per familiari anziani per il 38%), il potere d’acquisto (convenzioni, buoni d'acquisto nel 35% dei casi).