Economia
Intimissimi, Calzedonia e Signorvino. L'impero senza crisi di Veronesi
Calzedonia, Intimissimi, Tezenis, Falconeri e Signorvino continuano a correre.Il golden boy dell'intimo ora ha il pallino della finanza. Pensando alla Borsa...
In un settore, l’abbigliamento, che da anni sta subendo la pressione dei produttori asiatici e dei maggiori gruppi distributivi spagnoli e tedeschi, il gruppo Veronesi costituisce una delle più interessanti eccezioni positive. Fondato dal trentino Sandro Veronesi, classe 1959, ex top manager di Golden Lady, tuttora maggior azionista e presidente, già dal 2009 era uno dei soli sette gruppi italiani a poter vantare un fatturato annuo superiore al miliardo di euro. Da allora i miliardi sono raddoppiati (il bilancio 2016 si è chiuso con 2,128 miliardi di giro d’affari, in aumento del 5,4% rispetto all’esercizio precedente), grazie in particolare alla spinta proveniente da Falconeri, l’ultimo marchio (di cui Veronesi è divenuto socio di maggioranza nel 2009, ristrutturandone i punti vendita e riposizionandolo sul segmento premium) ad arricchire il portafoglio di brand del gruppo e che ha toccato i 61 milioni di euro di vendite (+16,2%).
Sandro Veronesi
Ma a correre sono anche i marchi storici, ossia Calzedonia, fondato nel 1987 che nel 2016 ha toccato i 705 milioni di fatturato, Intimissimi, partito nel 1996 e che lo scorso anno ha visto la novità delle aperture a marchio Intimissimi Uomo, a quota 665 milioni, Tezenis, nato nel 2003, ormai a quota 566 milioni di ricavi, ed Atelier Emé (abiti da sposa), ripartito quasi da zero ma già a 5 milioni (destinati a raddoppiare quest’anno), oltre agli outlet Cash & Carry by Calzedonia Group.
Così come Signorvino, una catena di enoteche-ristoranti diffusa nel nord e centro Italia, affidate al managing director Michele Rimpici, con cui dal 2012 Veronesi ha iniziato a diversificare, pur mantenendosi saldamente nell’ambito del “made in Italy” di qualità, che lo scorso anno ha superato i 21 milioni di fatturato e che anche quest’anno vedrà un’espansione della propria rete. In tutto Veronesi è arrivato a 4.212 negozi a fine 2016 (di cui 2.569, il 61%, all’estero), dopo aver aperto solo lo scorso anno altri 187 negozi.
Una continua corsa che conferma come a Sandro Veronesi (che nel 1999 ha anche costituito la Fondazione San Zeno, che presiede ed alla quale destina parte degli incassi di Calzedonia per aiutare le persone disagiate) ben si attagli la definizione di imprenditore data dall’ex presidente della Repubblica, l’economista Luigi Einaudi: “Un costruttore, che ha uno speciale istinto: fondare un’impresa” e che per questo continua a investire una parte del reddito prodotto per acquistare nuove macchine, costruire nuovi impianti, migliorare i propri negozi ed espandersi su nuovi mercati.
(Segue...)