Economia
Istat, a novembre l'inflazione non decolla: in Italia resta stabile all'11,8%
Ma accelera il carrello della spesa: +12,8%. Secondo Coldiretti-Censis prevale la logica di "food social gap": gli adulti e i giovani tagliano più degli anziani
Istat, a novembre l'inflazione resta stabile: a pagare gli andamenti di beni energetici e alimentari
Rallenta la crescita dei prezzi a novembre, in aumento solo dello 0,5% rispetto al mese di ottobre. Un segnale che, secondo l'Istat, traghetta l'Italia verso l'esaurimento della spinta inflattiva. A novembre quindi l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività arriva a toccare un rialzo dell'11,8% su base annua. A ottobre l'inflazione aveva sfondato quota +11,9%, mai così alta dal 1984.
A pagare nel mese di novembre, secondo l'Istat, sono gli andamenti contrapposti di alcuni aggregati di spesa: da un lato rallentano i prezzi dei beni energetici non regolamentati che passano da +79,4% a +69,9%, degli alimentari non lavorati da +12,9% a +11,3% e dei servizi relativi ai trasporti che passa da +7,2% a +6,8%; dall’altro accelerano i prezzi degli energetici regolamentati da +51,6% a +56,1%, dei beni alimentari lavorati da +13,3% a +14,4%, degli altri beni da +4,6% a +5,0% e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona da +5,2% a +5,5%.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,3% a +5,7%; quella al netto dei soli beni energetici sale da +5,9% a +6,1%. Su base annua, i prezzi dei beni mostrano un lieve rallentamento da +17,6% a +17,5%, mentre rimangono stabili quelli dei servizi in rialzo del 3,8%; si ridimensiona, quindi, di poco, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni: da -13,8 di ottobre a -13,7 punti percentuali.
LEGGI ANCHE: L'inflazione non è mai stata così alta dal 1984
Inflazione Ue, a novembre nell'Eurozona sale al 10%: cala più del previsto
Anche nell'Eurozona il dato inflazionistico è lievemente in calo: si passa da un +10,6% di ottobre a un +10% a novembre. Secondo le stime Eurostat la flessione per questo mese è maggiore delle attese di mercato: la media delle previsioni degli analisti, indicava un ripiego di 0,2 punti percentuali, al 10,4% (da +41,5% in ottobre), seguita da cibo, alcol e tabacchi (+13,6% da +13,1%), beni industriali non energetici (+6,1%, stabile da ottobre) e servizi (+4,2% da +4,3%). Invariata rispetto ad ottobre e in linea con le attese del mercato, invece, l'inflazione core, al netto delle componenti più volatili (energia, cibo, alcool e tabacchi), al 5% come il mese scorso, a fronte del +2,6% di novembre 2021.