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Economia
Istat, italiani latin lover? No, mosci sotto le lenzuola

Italiani sempre più soli: le  nuove previsioni Istat sul futuro demografico del Paese

Da italiani “latin lover” a sigle sempre più soli: le nuove previsioni Istat sul futuro demografico del Paese, aggiornate al 2021, confermano il tracollo della popolazione. Basta guardare i numeri: Da 59,2 milioni al 1 gennaio 2021 si passerà a 57,9 mln nel 2030, dai 54,2 mln nel 2050 fino a 47,7 mln nel 2070. Stangata anche per le famiglie: entro il 2041 1 famiglia su 4 sarà composta da una coppia con figli.

Il motivo? “Il calo delle famiglie con nuclei deriva dalle conseguenze di lungo periodo delle dinamiche socio-demografiche in atto in Italia: l'invecchiamento della popolazione, con l'aumento della speranza di vita, genera infatti un maggior numero di persone sole; il prolungato calo della natalita' incrementa le persone senza figli, mentre l'aumento dell'instabilità coniugale, in seguito al maggior numero di scioglimenti di legami di coppia, determina un numero crescente di individui e genitori soli", spiega l'Istat nel nuovo rapporto.

“Alle persone sole, comunque associate al concetto di famiglia per quanto micro, si deve principalmente la crescita assoluta del numero totale di famiglie. Gli uomini che vivono soli, spiega l'Istituto, avranno un incremento del 18,4%, arrivando a superare i quattro milioni nel 2041. Le donne sole sarebbero destinate ad aumentare ancora di piu', da 4,9 a quasi 6 milioni, con una crescita del 22,4%. Le famiglie monocomponente, soprattutto per la loro composizione per età, hanno una ricaduta sociale importante: è, infatti, principalmente nelle eta' avanzate che aumentano molto le persone sole".

“Se gia' nel 2021 "la quota di persone sole di 65 anni e piu' rappresenta la metà di chi vive da solo, nel 2041 raggiungerebbe il 60%. In termini assoluti, le pesone sole arriverebbero a 10,2 milioni (+20%), di cui 6,1 milioni avranno 65 anni e più (+44%). Nel 2021 tra gli uomini che vivono soli, circa uno su tre ha piu' di 65 anni (32,3%) mentre tra le donne il rapporto sale a oltre tre su cinque (63,1%)".

"Negli anni le previsioni mostrano uno scenario in cui l'incidenza di uomini e donne di 65 anni e più nel complesso delle famiglie unipersonali aumenta sostanzialmente, per cui gli uomini arriverebbero nel 2041 a costituirne il 42,5% e le donne addirittura il 72,2%".

Nel rapporto si spiega che "l'aumento della sopravvivenza tra gli anziani, molti dei quali soli, potrebbe comportare un futuro aumento dei fabbisogni di assistenza. Un maggior numero di anziani soli puo' pero' generare anche risvolti positivi; la più lunga sopravvivenza, caratterizzata, si presuppone, anche da una migliore qualità della vita, potrebbe consentire a queste persone di svolgere un ruolo attivo nella società: ad esempio, come già accade oggi e verosimilmente un domani, supportando le famiglie dei propri figli nella cura dei nipoti e garantendo loro sostegno economico, partecipando al ciclo economico nella veste di consumatori di servizi assistenziali ma anche in quella di investitori di capitali".

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