Economia
Iveco, fuori da Cnh anche i mezzi corazzati. Elkann non chiude la porta a Faw
Cnh Industrial pronta al nuovo spinoff dopo l’addio (o arrivederci) ai cinesi
Le grandi vicende economico-finanziarie hanno sempre molti modi per essere raccontate. Si prenda ad esempio la vicenda della cessione di Iveco ai cinesi di Faw Jiefang. Dopo un accordo di massima raggiunto all’inizio del 2021, ad aprile l’annuncio del tramonto delle trattative. In molti hanno pensato che fosse un addio definitivo e che i motivi fossero due: uno di carattere economico, poiché Exor riteneva troppo bassa la cifra di 3,5 miliardi; uno di carattere politico, perché in Iveco c’è anche una parte di business relativo alla Difesa su cui il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti aveva già ventilato l’ipotesi di attivare la golden power.
In realtà, sono bastate poche parole del ceo della divisione truck, Luca Sra, per capire che forse c’è sotto dell’altro. Il manager, infatti, ha dichiarato che la fine delle trattative con Faw “non esclude la possibilità di partnership in futuro”. Tradotto: ci sono aspetti da sistemare prima di ritornare dai cinesi.
E in effetti, se la parte economica sembrava sostanzialmente corretta – magari si sarebbe potuto strappare qualcosa in più, avvicinandosi ai 4 miliardi – è quella politica a preoccupare maggiormente tutti gli interessati. Per questo motivo, come riferisce la Reuters, ci sarebbe l’intenzione di Cnh Industrial di “spinoffare” due divisioni del business quotandole e valorizzandole.
L’idea non è nuova: già nel 2019, infatti, il gruppo aveva deciso di scindersi in due e quotare separatamente veicoli commerciali e bus (Iveco) e i motori (Fpt). La parte difesa e veicoli speciali sarebbero rimasti in Cnh Industrial. Poi però, causa anche pandemia, la cosa si è arenata. Ora, come riportato dall’agenzia di stampa, ci sarebbe l’intenzione di riparlare di uno spin-off, ma con modalità differenti.
(Segue...)