Economia

L'intelligenza artificiale eccita i mercati, fuoco di paglia o nuovo boom?

di Giorgio Broggi*

L'analisi di Moneyfarm pone l'accento su una domanda molto gettonata nell'ultimo periodo. Ecco le previsioni di che cosa accadrà

L'AI è qui per restare?

Se si guarda a diverse analisi di lungo periodo, i numeri dell’intelligenza artificiale fanno sicuramente gola. Secondo il report "The economic potential of generative AI: The next productivity frontier" pubblicato a giugno da McKinsey & Company, l'intelligenza artificiale generativa, la tecnologia propria di ChatGPT, sarà alla base di una nuova rivoluzione della produttività.

Lo studio ha preso in considerazione 63 casi d'uso dell'intelligenza artificiale generativa (dal servizio al cliente, al marketing aziendale) e ha stimato che l'aumento di produttività potrà creare un valore tra i 2,6 e i 4,4 trilioni di dollari all'anno (più del Pil dell'Italia anche nella proiezione più conservativa).

Secondo l'analisi di mercato pubblicata da Precedence Research, che osserva i trend dal 2022 al 2032, il giro d'affari del settore dell'intelligenza artificiale crescerà del 19% all'anno da qui al 2032. Più ottimista Fortune Insight che nel suo report "Artificial Intelligence Market Size to Surpass USD 2,025.12 billion by 2030, exhibiting a CAGR of 21.6%", ipotizza una crescita annuale di addirittura il 21,6% da qui al 2030. Insomma, sembra che l'intelligenza artificiale sia destinata a generare un livello di crescita che farebbe gola a qualsiasi investitore.

Certo, non bisogna sottovalutare i potenziali effetti negativi che una rivoluzione del genere potrebbe scatenare sull'economia globale e sul mercato del lavoro. Quante persone perderanno il proprio posto di lavoro? La forza lavoro sarà in grado di riconvertirsi? Ci sarà un effetto deflazionistico? E chi pagherà il conto? Tutte queste domande dovranno, prima o poi, trovare anche una risposta di tipo legislativo.

In attesa di scoprire cosa succederà, possiamo dare per assodato il fatto che l'intelligenza artificiale continuerà a dominare il mondo del lavoro da qui in avanti. Meno chiaro è l’elenco delle aziende che beneficeranno di questa svolta, tenendo a mente che la storia delle grandi rivoluzioni industriali è sempre costellata da aziende che nascono, si gonfiano, scoppiano e vengono dimenticate. Insomma, potremmo vedere scoppiare molte meteore prima di scoprire le Google e le Amazon della quarta rivoluzione industriale (ammesso che ce ne saranno). E questo non è un rischio da poco in un mercato dove le valutazioni P/E di alcune aziende specializzate raggiungono cifre esorbitanti con rapporti oltre 30/40 punti, contro una media del settore tech intorno ai 25.

In ogni caso, dati i rischi e la difficoltà di prevedere chi saranno i vincitori con certezza, continuiamo a raccomandare un approccio diversificato e selettivo. L'onda dell'AI è appena arrivata e la partita, come spesso accade negli investimenti, si vincerà nel lungo termine. Ma giocarla, al momento, sembra comunque la mossa più intelligente da fare.

*Quantitative Analyst di Moneyfarm