Economia
Anche l'Ocse crede nell'Italia: Pil in rialzo ma il Pnrr è in ritardo
Secondo l'Ocse il 2023 si chiuderà con un Pil al +1,2% per l'Italia che fa meglio dell'Europa. L'inflazione è ancora troppo alta: è stimata al 6,4%
Sulla politica monetaria “austera” l’Ocse riferisce che gli inasprimenti della Bce sono appropriati, oltre che necessari, e che anzi saranno necessari ulteriori aumenti per ridurre durevolmente le pressioni inflazionistiche sottostanti che spingono verso l'alto l'inflazione core. Poi la capo economista Clare Lombardelli ha aggiunto: “È probabile che un periodo di crescita sotto il trend sia necessaria per contribuire a ridurre le pressioni sulle risorse, compresi gli effetti a breve termine della spesa pubblica addizionale associata al programma Next Generation EU”.
Ocse, l’Italia batte l’Europa: rialzo del Pil doppio rispetto alle previsioni
In questo quadro, l’Italia fa meglio dell’Europa, dato che l’aumento del Pil ha “doppiato” le previsioni di crescita dello scorso 17 marzo, raggiungendo un +1,2% per il 2023 e l’1% per il 2024. A questo dato si affianca anche un calo - seppur lieve- del debito pubblico sul Pil da 140,7% al 139,4%, a fronte del 2022 in cui registrava 144,3%.
Dunque, secondo le stime Ocse, quest'anno il rapporto tra deficit di bilancio e Pil dell'Italia risulterà praticamente dimezzato al 4,1%, fronte dell'8% dello scorso anno, mentre nel 2024 l'incidenza del deficit dovrebbe ulteriormente attenuarsi al 3,2%, appena sopra la soglia Maastricht.
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Per l’Italia inoltre, l’Ocse fa notare come l’alto tasso di inflazione stia erodendo le entrate delle famiglie, anche se, spiega il report, i risparmi degli italiani restano ampi e tali da poter stimolare la domanda interna. Per l’Ocse, le riforme strutturali saranno “la chiave per sostenere la crescita e ridurre il debito”nel Belpaese.