La Compagnia Sanpaolo "molla" Guzzetti. Anche Torino svaluta Atlante
Si spacca il fronte delle Fondazioni bancarie sulla gestione contabile del fondo guidato da Alessandro Penati. Guzzetti (Cariplo e Acri) non sapeva nulla...
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Giuseppe Guzzetti, presidente della potente Fondazione Cariplo e dell'Acri, l'associazione nazionale che raggruppa tutte le Fondazioni di origine bancaria, avrà fatto un salto sulla sedia nel leggere il bilancio 2016 appena diffuso dalla Compagnia Sanpaolo di Torino. (Una volta) Grande compagna di avventura nella "cordata dei banchieri coraggiosi" che lo scorso anno, proprio sulla spinta propulsiva del Tesoro e dello stesso Guzzetti, è accorsa per tirare via le castagne dal fuoco in terra vicentina all'ex UniCredit Federico Ghizzoni, raccogliendo le munizioni finanziarie del fondo Atlante. Atlante è il fondo di sistema nato nel 2016 per sostenere gli aumenti di capitale delle banche italiane, evitare scossoni al comparto bancario tricolore e aprire il mercato delle cartolarizzazioni, mettendo fuori gioco il pressing speculativo dei fondi avvoltoi internazionali sui prezzi dei non performing loan.
Stamane, nell'approvare i conti dell'ultimo esercizio, il Consiglio Generale dell'ente torinese presiduto da Pietro Gastaldo ha fatto sapere di aver svalutato per 19,2 milioni l'investimento di 100 milioni di euro effettuato in Atlante (di 100 milioni anche il chip messo dalla Fondazione Cariplo). Un write-off sugli 80 milioni attualmente versati nelle casse di Quaestio Sgr che corrisponde a circa il 24% dell'investimento. Una percentuale di gran lunga inferiore alle svalutazioni effettuate da Cdp (il 72,5% del valore), a quelle delle banche (di oltre il 50%) e del mondo assicurativo (del 40%). Correzioni contabili che lasciano presagire ulteriori rettifiche in futuro.
Una pugnalata alla schiena in piena regola al povero Guzzetti da parte del primo azionista di Banca Intesa, visto che non più tardi di 24 ore fa il deus ex machina dell'Acri si era nuovamente stracciato le vesti, facendo sapere orgogliosamente che le Fondazioni bancarie italiane non avrebbero svalutato in maniera compatta le partecipazioni detenute nel veicolo gestito da Quaestio Sgr.
"La linea dell'Acri è stata decisa mesi fa e non c'è motivo di cambiarla", aveva tagliato ancora corto Guzzetti a margine dell'incontro annuale della Consob, tenutosi ieri nella City milanese. Guzzetti aveva infatti ribadito quanto sottolineato a febbraio quando l'avvocato milanese, dal 2000 alla guida dell'Acri, si era speso per dare man forte ad Alessandro Penati, il presidente di Quaestio il cui operato era stato indirettamente sfiduciato dalle mega rettifiche di UniCredit, prima e di Banca Intesa, poi, i primi azionisti del fondo Atlante.
In quell'occasione, Penati, economista che non le manda certo a dire, si era sfogato contro il mondo bancario che aveva proceduto a svalutare le quote nei propri bilanci per circa un miliardo di euro. Conto che ora è salito ad almeno 1,2 miliardi e che di fatto va a dare ragione a quanti, sin dalle prime ore di vita di Atlante, ipotizzavano che il veicolo di Questio avrebbe finito per diffondere le tossine delle banche malate anche alle parti sane dell'organismo della finanza italiana.
Insomma, la Compagnia Sanpaolo molla Atlante. Chi sarà il prossimo traditore nelle fila delle 30 Fondazioni bancarie che hanno staccato un assegno complessivo da 500 milioni di euro? Si accettano scommesse.