Economia

La multinazionale del pharma WBA oggi in Borsa: ancora investimenti in Italia

Casali Valentina

Presentate in Borsa le attività della multinazionale Walgreens Boots Alliance in Italia. Obiettivo: creare una piattaforma globale per la filiera del pharma

Si è tenuto oggi a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, l’evento di presentazione delle attività di Walgreens Boots Alliance in Italia. Presenti in sala istituzioni ed eccellenze italiane accorse per ascoltare le novità relative all’ingresso di un investitore estero importante come la multinazionale USA di Stefano Pessina.

Presente per Walgreens Boots Alliance la Chief Operating Officer Ornella Barra che ha detto di aver scelto Milano “perché è una città vivace e attenta alle novità imprenditoriali”: “Da farmacista ritengo le farmacie italiane siano tra le meglio attrezzate e più capillari in Europa. È un patrimonio che i farmacisti devono difendere adeguandolo ai tempi. Bisogna investire e far evolvere il ruolo della farmacia ricordando che anche le farmacie del centro città, e non solo le rurali, sono a rischio finanziario. Aprirsi a investitori esteri non significa depauperare il sistema Paese. Confido nella capacità politica di saper cogliere l’opportunità di attrarre capitali dall’estero per rilanciare l’Italia. Integrare le farmacie Boots nel mercato italiano della farmacia, finora a conduzione famigliare, è una grande novità perché porta innovazione di cui possono beneficiare tutti gli attori della filiera del farmaco, soprattutto i pazienti”.

Walgreens Boots Alliance è quotata al Nasdaq di New York e Walgreens, con oltre 100 anni di storia, è la principale catena di farmacie di proprietà del gruppo con circa 10mila farmacie negli USA. Boots è invece la catena leader in Europa con oltre 2.800 farmacie tra UK, Irlanda, Olanda e Norvegia: “Boots è un modello di farmacia unico e in continua evoluzione”, ha continuato Barra, “che si adatta ai diversi paesi in cui è presente e ha solide radici nella farmacia e nella salute. Dal 2014 fa parte di Walgreens Boots Alliance che conta oltre 415mila dipendenti in 4 continenti di cui 95mila professionisti specializzati nella somministrazione di servizi sanitari, per la maggior parte farmacisti. All’interno dei negozi Boots salute viene sempre prima di bellezza. Il business nel tempo si è evoluto ma lo sguardo rimane quello del farmacista”.

Il padrone di casa Raffaele Jerusalmi, Amministratore Delegato di Borsa Italiana dal palco, si è detto orgoglioso per questa giornata che si è aperta con la quotazione di Nexi e conclusa ospitando l’evento di presentazione delle attività in Italia della multinazionale farmaceutica Walgreens Boots Alliance: “Oggi per Borsa Italiana e per l'Italia è una giornata importante. Questa mattina si è quotata Nexi, la più importante Ipo del 2019 e ora presentiamo un’eccellenza imprenditoriale globale che ha l’Italia nelle sue origini e nel suo futuro. Come italiani, c’è di che essere orgogliosi, conoscendo la storia di imprenditori italiani che hanno raccolto la sfida della competizione globale, costruendo un gruppo multinazionale, leader mondiale nel proprio settore. Per sviluppare una competenza imprenditoriale unica legata alla farmaceutica e crescere, il gruppo ha utilizzato gli strumenti messi a disposizione dal mercato dei capitali – quotazione, acquisizioni, fusione – confrontandosi con dimensioni e complessità sempre maggiori e vincendo la sfida che il confronto coi mercati comporta. Una sfida per crescere, per arricchire le competenze aziendali sviluppando il core business, ma anche la cultura del gruppo. Non a caso, Walgreens Boots Alliance è oggi un campione mondiale di sostenibilità, tema sempre più fondamentale per un’azienda che si muove in un mondo complesso relazionandosi con un’ampia platea di stakeholder”. Ad Affaritaliani.it Jerusalmi ha poi aggiunto: “L’arrivo in Italia di un investitore come Walgreens Boots Alliance è un segnale importante che dà speranza a un settore come il Pharma dove l’Italia ha una tradizione consolidata. Mi auguro che ciò aprirà opportunità per tanti giovani che stanno finendo l’università e che vogliono lavorare in questo ambito”.

VIDEO - Jerulsalmi, Borsa: "Opportunità crescita del Pharma con Walgreens Boots Alliance"

Lo stesso orgoglio enunciato da Jerusalmi è stato al centro del discorso del sindaco di Milano Beppe Sala che ha applaudito alla coppia Pessina-Barra per aver saputo “credere nell’eccellenza senza aver paura della dimensione, a dimostrazione che crescere si può”. Così come ha saputo credere nella crescita anche l’altra eccellenza presente oggi in Borsa, ossia la città di Milano, “un modello”, ha detto Sala, “che funziona senza bacchetta magica perché capace di interpretare il momento”. Come? “Sapendosi muovere in un ambito internazionale, apprezzando il cambiamento e lavorando con orizzonti di lungo periodo tenendo al centro il tema dello sviluppo e della solidarietà”. “Ogni occasione è giusta”, ha aggiunto Sala ai microfoni di Affaritaliani.it, “per ricordare quanto Milano sia cresciuta negli ultimi anni grazie alla sua capacità di innovare, cosa che non la rende dissimile dal Gruppo WBA che ha fatto un grande lavoro”.

VIDEO - Sala: "Orgogliosi di ospitare a Milano la sfida di Walgreens Boots Alliance"

L’invito a guardare avanti è arrivato anche dal Presidente di Confindustria Boccia che ha ricordato come il nostro sia “un paese che va avanti per traumi, pieno di eccellenze ma che ha un’opinione di sé peggiore di quella che gli altri hanno di lui”. A nome di tutta l’industria Boccia ha espresso dunque ad Affaritaliani.it riconoscenza verso “un gruppo che ha cuore e testa italiana, un’azienda che conta 415mila lavoratori e che potrà dare opportunità anche all’Italia di uscire dal presentismo e avere una visione di paese”. “Oggi qui si celebra l’ottimismo della volontà”, ha concluso Boccia, “e un approccio di comunità che contraddistingue Confindustria, Milano, Borsa Italiana e Walgreens Boots Alliance”.

VIDEO - Boccia, Confindustria: "Orgogliosi di accogliere Walgreens Boots Alliance"

L’evento è stato patrocinato dalla Camera di Commercio Americana in Italia-AmCham, il cui Managing Director Simone Crolla, intervistato da Affaritaliani.it, ha commentato: “Siamo molto felici perché oggi si festeggia il lancio dell’attività in Italia di una multinazionale americana molto importante. Questo grazie alla legge che ora consente alle società di capitali di poter entrare nella proprietà delle farmacie rispettando il vincolo del farmacista come direttore. In questo modo è possibile portare innovazione in un settore che, considerato storicamente molto solido, comincia a entrare in difficoltà”. Il modello che verrà applicato qui non sarà dunque quello americano perché la legge non lo consente: “Sarà un modello locale che considera centrale il presidio alla salute dei cittadini ma con servizi e innovazioni in più che lo renderanno più sostenibile sul mercato”.

VIDEO - Crolla, Amcham: "Walgreens Boots Alliance porta innovazione in Italia"

L’approccio mitigato dell’Italia alla liberalizzazione della distribuzione farmaceutica

La legge sulla liberalizzazione, introdotta dal Ddl Concorrenza nell’agosto 2017 allo scopo di aumentare la concorrenza nel settore della distribuzione farmaceutica, “prevede un approccio misto tra liberalizzazione tout court e il mantenimento di presidi a tutela della salute”, ha spiegato Claudio Jommi, professore alla SDA Bocconi. Da qualche anno è dunque possibile in Italia vendere farmaci fuori dalle farmacie purché vi sia il presidio di un farmacista. A differenza dall’Italia, in altri Paesi prevale “il General sales list, un approccio più consumeristico che non prevede l’intermediario tra paziente e farmaco”. Con l’approccio misto, l’Italia non solo permette alle società di capitali di entrare nella proprietà della farmacia – purché venga mantenuto un farmacista alla direzione –, ma dà anche la possibilità di costituire catene di farmacie. L’Italia è inoltre l’unico paese che, a fronte della liberalizzazione della proprietà, ha mantenuto salda la regolamentazione sulla distribuzione territoriale delle farmacie. In base alla sperimentazione negli altri Paesi, Jommi ha spiegato che “la liberalizzazione sta portando a un aumento della competizione e, di conseguenza, a una maggiore efficienza e capacità di negoziazione sui prezzi dei farmaci. Aumentano i punti vendita con riduzione di abitanti per farmacia. Si censisce una maggiore concentrazione nelle aree più ricche ma senza lo smantellamento delle farmacie rurali. Per finire, si registra un aumento del numero dei farmacisti”. Lo stesso ha messo però in guardia su alcuni rischi come “la concentrazione dei punti vendita nelle sole aree più ricche del paese, così come della distribuzione delle quote di mercato tra pochi oligopolisti”. Da tali evidenze, ha concluso Jommi, “l’approccio italiano sembra essere quello più corretto, garantendo l’aumento dell’efficienza senza compromettere la qualità del servizio e l’equità garantita dalla regolamentazione sulla distribuzione delle farmacie nel territorio”.