Economia

Lavoro, l'allarme della Cisl: "A rischio un milione di posti di lavoro"

A repentaglio ci sono i settori del turismo, manifatturiero, servizi e commercio

Lavoro, l'allarme lanciato dalla Cisl: " A rischio un  milione di posti di lavoro"

Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl a margine dell'incontro "Lavoro, occupazione, dignità" nell'ambito del Cortile di Francesco, ad Assisi, commenta: "Il rischio è di centinaia di migliaia di posti di lavoro che si possono perdere nel commercio, nei servizi, nel turismo, nella manifattura. Ci sono proiezioni che indicano quasi un milione di posti di lavoro. Un lusso che non ci possiamo permettere".


Sbarra continua: "Ecco perché l'attuale governo, impegnato nel disbrigo degli affari correnti deve valutare questa come una fase assolutamente straordinaria, mettendo in campo risorse che possono essere individuate nella ulteriore tassazione degli extra profitti delle imprese energetiche, delle multinazionali della logistica, dell'economia digitale".

Secondo il segretario generale Cisl è necessario: "Reinvestire l'extra gettito Iva che sta entrando per effetto di un'inflazione che si sta alzando e poi valutare come misura estrema anche un'eventuale necessità di scostamento di bilancio".  Poi, Sbarra aggiunge: "Nei prossimi giorni presenteremo al Paese una vera e propria agenda con le nostre priorità sul piano economico e delle riforme sociali più urgenti da adottare insieme alla prossima legge di bilancio".

"Le parole chiave - ha precisato - sono lavoro, investimenti, taglio delle tasse, accordo sulle pensioni, nuove tutele e rilancio delle competenze, politica dei redditi e coesione sociale, attuazione Pnrr e Mezzogiorno, contrattazione e partecipazione. Il lavoro non si crea per decreto, ma rilanciando e qualificando investimenti pubblici e privati, politiche industriali, infrastrutture materiali e digitali, stabilizzazioni e assunzioni nel pubblico impiego, nella sanità, scuola, ricerca, università".

Per il leader Cisl, "la sfida è connettere la modernizzazione del Paese, a cominciare dagli obiettivi del Pnrr, con ambiziose condizionalità sociali che rilancino il lavoro dignitoso, ben contrattualizzato, retribuito e formato. Ogni euro erogato per le aziende deve creare buon lavoro aggiuntivo, specialmente giovanile e femminile".

"Vanno costruiti sistemi territoriali che mettendo in osmosi aziende, scuole, centri di formazione accreditati, Its e università. Il baricentro delle tutele va spostato dal posto di lavoro alla persona, con una rete pubblica e sussidiaria che consenta di affrontare tutte le transizioni lavoro-lavoro e scuola-lavoro. É questo il nucleo di un nuovo Statuto della Persona nel mercato del lavoro su cui oggi vorremmo sentire parlare la politica in questa campagna elettorale", ha concluso Sbarra.