Lavoro, il capo non cura il benessere dei dipendenti e la qualità crolla
Lavoro, secondo il 51% se l’azienda si curasse di più del benessere del dipendente, il tempo speso in ufficio sarebbe più qualitativo (87%)
Un ambiente di lavoro bello, un clima aziendale sereno e dei buoni rapporti con i colleghi sono aspetti fondamentali per motivare le persone nel perseguimento degli obiettivi di business. InfoJobs, prima piattaforma in Italia per la ricerca di lavoro online, e Gympass, azienda leader mondiale nell’ambito del Corporate Benefit per lo sport e il benessere, hanno chiesto* proprio agli interessati che cosa sia per loro imprescindibile e sia in grado di motivarli sul posto di lavoro. A rispondere sono stati oltre 4.100 candidati attualmente alla ricerca di un nuovo impiego.
Alla domanda su cosa conti di più al lavoro, la risposta è quasi unanime: il 77% degli intervistati dichiara che è fondamentale riuscire a conciliare la vita personale con quella professionale, senza dover rinunciare a una delle due. La restante parte si divide tra i carrieristi che puntano ad avere uno stipendio alto a discapito del privato (15%) e i meno ambiziosi che prediligono la famiglia e gli affetti scegliendo di lavorare le giuste ore senza troppe responsabilità (8%).
Non tutti possono però contare su un’azienda illuminata che consente un corretto equilibro: il 51% afferma che il proprio datore di lavoro non dia modo di farlo e ritiene che se l’azienda si curasse di più del benessere del dipendente, il tempo speso in ufficio sarebbe più qualitativo (87%). Ad esempio, si sentirebbero più motivati se potessero lavorare in smart working (38%) o se avessero tempo per fare sport e non stare seduti tutto il giorno, avendo questa opportunità anche durante l’orario lavorativo (16%).
Tra coloro che hanno invece la fortuna di poter contare su aziende più attente (49%), ben l’83% rivela di sentirsi motivato in ufficio confermando quanto il benessere personale incida sulla produttività lavorativa. Gli aspetti che tendono a motivare di più, in questo caso, sono la possibilità di lavorare in un clima aziendale sereno, senza eccessive ansie e stringendo rapporti di amicizia con i colleghi (81%), seguito dal riconoscimento professionale per i traguardi raggiunti (44%) e dal sapere che la propria azienda contribuisce in maniera concreta allo sviluppo del territorio in cui ha sede (35%).
Guardando invece a coloro che mettono al primo posto la carriera, e che quindi scelgono di sacrificare la vita personale, l’aspetto su cui comunque nessuno è disposto a rinunciare è il tempo per vedere amici o familiari (57%), davanti al tempo da dedicare a sé (28%) e a quello per fare dei viaggi (15%).
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