Leonardo, Profumo apre al centro-destra: "Mi aspetto ordine e rigore" - Affaritaliani.it

Economia

Leonardo, Profumo apre al centro-destra: "Mi aspetto ordine e rigore"

L’amministratore delegato dell'ex-Finmeccanica, da sempre vicino alla sinistra, in una lunga intervista a Libero prova a ricollocarsi

Profumo apre alla destra: “Dal nuovo governo mi aspetto ordine e rigore”

L’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, apre alla destra e incorona il governo che sarà a guida di Giorgia Meloni. Dov’è la notizia, si dirà? In effetti c’è ed è duplice. Prima di tutto, perché l’ex numero uno di Unicredit è da sempre considerato “di sinistra”, e non ha mai fatto mistero. Fedele a quel diktat anglosassone per cui si può guadagnare tanto, tantissimo anche senza dimenticare degli ultimi. Sì, perché quando nel 2007 decide di portare avanti la fusione con Capitalia, che porta alla costituzione di uno dei più importanti gruppi bancari europei, Profumo è il golden boy della finanza. Oltre a essere uno dei manager più pagati del paese, con i suoi 9,42 milioni, cui si sommarono 3,92 milioni di stock option gratuite. E quando ricevette la maxi-liquidazione da Unicredit (40 milioni) decise di devolverne due all’associazione di Don Colmegna a Milano. 

La seconda “notizia nella notizia” è che Profumo decide di rilasciare un’intervista al direttore di Libero, Pietro Senaldi. Una testata di centro-destra che possa mostrare la sua buona disposizione d’animo verso il nuovo esecutivo. Il motivo è, anche, personale: a 65 anni compiuti il manager il prossimo anno dovrà passare dal difficile percorso del rinnovo delle nomine. Si giocherà, insomma, la possibilità di rimanere al timone di Leonardo per altri tre anni. Si tratterebbe del terzo mandato, ma fino a qualche settimana fa nessuno avrebbe scommesso sulla sua permanenza

Intanto, per la vicenda Mps che deve ancora concludersi e che vede il ceo di Leonardo e l’allora amministratore delegato del Monte Fabrizio Viola condannati in primo grado con l’accusa di aver falsificato i bilanci per sei mesi (sui 18 complessivi di presidenza a Siena). La sentenza è arrivata a ottobre 2020 ma, a oggi, non c’è ancora notizia dell’appello. Nel frattempo però Profumo fa mea culpa: “Nella mia vita ho perso troppi anni nella finanza. Noiosissima in confronto all’industria”.