Economia
McDonald’s investe in Israele in risposta al boicottaggio
Il boicottaggio è nato dopo che Paesi a maggioranza musulmana hanno preso le distanze dall'azienda, accusata di sostenere Israele
McDonald’s compra tutti i suoi franchise in Israele per evitare il boicottaggio
McDonald’s ha confermato il suo sostegno ad Israele con l'acquisizione di 225 ristoranti in franchising sul territorio israeliano. Omri Padan, CEO di Alonyal Limited, ha annunciato la vendita dell'azienda a McDonald’s Corporation, includendo 225 ristoranti e oltre 5.000 dipendenti. Dopo il completamento della transazione, McDonald’s Corporation diventerà proprietaria dei ristoranti e delle attività di Alonyal Limited, garantendo il mantenimento dei dipendenti con condizioni paritarie.
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Questo movimento rappresenta una risposta diretta al boicottaggio subito da McDonald's nei Paesi arabi, coordinato dalla rete BDS, a causa del suo sostegno ad Israele. Lo scorso ottobre, McDonald’s aveva annunciato donazioni di pasti all’esercito israeliano, scatenando proteste e atti vandalici contro i suoi ristoranti in Paesi come Turchia, Libano ed Egitto.
Anche la filiale di McDonald’s in Malesia ha intentato azioni legali contro la rete BDS locale, accusandola di diffamazione, dimostrando l'impatto negativo del boicottaggio sui suoi conti. Questo ha contribuito a un rallentamento delle vendite nel trimestre corrente, soprattutto nelle regioni del Medio Oriente, Cina e India, sebbene l'utile netto complessivo sia aumentato del 7%.
Nonostante le sfide, McDonald’s ha espresso il suo impegno continuo verso il mercato israeliano, riconoscendo il contributo di Alonyal Limited nell'edificare il marchio McDonald’s in Israele negli ultimi 30 anni. Jo Sempels, presidente dei mercati con licenza di sviluppo internazionale di McDonald’s Corporation, ha sottolineato che l'accordo è soggetto a determinate condizioni e si prevede la chiusura nei prossimi mesi.