Economia

Mediaset, de Puyfontaine cerca casa a Roma. Piersilvio, poltrona che traballa

Rumors. Ecco perché fra il Biscione e Vivendì ci sarà un accordo win-win

di Giulio Mancini

Non è ancora il momento del dialogo tra Mediaset e Vivendi, le due aste sui diritti tv del calcio hanno deluso le attese di chi si aspettava la riconciliazione. Le voci di un imminente superamento dei disaccordi continuano a circolare, ma è solo perché Tarak Ben Ammar, amico da una vita di Silvio Berlusconi e di Vincent Bolloré, non perde occasione per alimentarle: il produttore cinematografico tunisino sta cercando in tutti i modi di avvicinare le parti, ma per il momento, con scarsissimi risultati. La pace è lontana, in autunno potrebbe essere più vicina.
 

Prima di aprire una vera trattativa con Mediaset, Vivendi deve risolvere la grana burocratica delle partecipazioni incrociate nella telefonia e nella televisione. Arnaud de Puyfontaine sta prendendo l'impegno molto seriamente, tanto seriamente da aver deciso di prendere casa in Italia.

Non a Milano, dove Vivendi sta per aprire propri uffici, ma a Roma, sede più consona per chi deve fare la spola tra i palazzi del potere politico e delle istituzioni di controllo. Pare che il nuovo presidente di Telecom Italia stia cercando nei quartieri centrale, se fosse possibile nei pressi di Piazza Farnese, dove ha casa l'ambasciatore di Francia in Italia.  

berlusconi mediaset
 

Una seconda partita da chiudere, per Vivendi, è in Francia. Bollorè avrebbe perso la pazienza con la famiglia Guillemot, recalcitrante a vendere la società dei videogiochi Ubisoft. Secondo quanto riferisce Bloomberg, il conglomerato media francese starebbe per lanciare un'Opa sul gruppo dei cui possiede il 25%, pur non avendo voce in capitolo nella gestione. L'operazione non è di poco conto, visto che Ubisoft ha una capitalizzazione di cinque miliardi di euro, probabile che solo a vicenda chiusa, Bolloré si apra al dialogo.
 
Un altro punto di snodo importante è l'esito del ricorso di Silvio Berlusconi alla Corte d'appello dei diritti dell'uomo contro la sua decadenza da senatore, l'udienza è stata fissata per il 22 novembre ma i legali potrebbero chiedere una sospensiva in grado di permettere la partecipazione alle elezioni di marzo 2018. Berlusconi è tornato ad essere attivissimo in politica e prima di decidere un eventuale passo indietro da Mediaset, è presumibile voglia aspettare di sapere quale sarà il suo futuro spazio di manovra in questo ambito.
 
E' possibile che la fine delle ostilità tra i Berlusconi e Bolloré porti a qualche cambiamento ai vertici di Mediaset, in questo scenario, sarebbe la poltrona di Pier Silvio Berlusconi quella più traballante.