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Economia
Premium, perché un accordo conviene a Mediaset e Vivendi.Il ruolo di Ben Ammar

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

Tarak Ben Ammar, l'imprenditore franco-tunisimo amico comune di Silvio Berlusconi e Vincent Bollorè, l'ha detto più volte. L'ultima addirittura urbi et orbi sul piccolo schermo, ospite qualche mese fa nello studio di "Faccia a faccia" di Giovanni Minoli su La7. Berlusconi e Bollorè faranno la pace, perché sono due uomini intelligenti: se non sotterreranno l'ascia di guerra faranno un favore agli agguerriti competitor SkyNetlix, aveva spiegato l'editore di Nessma Tv.

ben ammar berlusconi
 

E così, mentre il colosso media di Rupert Murdoch ha appena raccolto il testimone per il prossimo triennio da Mediaset Premium per la trasmissione delle partite di Champions, pare che ultimamente le pratiche mediatrici di Ben Ammar, sotto la benedizione di Alberto Nagel che ha i due imprenditori litiganti proprio nel salottino degli azionisti di Mediobanca da ricomporre in previsione del rinnovo di fine anno del Patto, si siano fatte  più insistenti.

Il tempo stringe: dopo che la scorsa settimana è fallita la prima gara da un miliardo per acquisire i diritti Tv della Serie A 2018-2021, i pacchetti saranno rimessi all’asta dopo l'estate. E il Biscione, come ha fatto sapere ieri il vicepresidente del gruppo Pier Silvio Berlusconi, "parteciperà all'asta con l'obiettivo di ottenere la migliore offerta televisiva calcistica per i tifosi italiani".

Nonostante la famiglia dell'ex Cavaliere (al netto di pronunciamenti del Tar che arriveranno entro la primavera 2018) abbia vinto  la battaglia contro monsieur Bollorè per il controllo di Mediaset grazie alla sponda dell'AgCom (lunedì Parigi presenterà il piano per sterilizzare la quota nel Biscione eccedente il 10%), la traballante pay-tv di Cologno Monzese è in un cul de sac: nonostante i corposi investimenti passati non abbiano dato affatto i frutti sperati, Premium, per garantire ancora un'offerta interessante al proprio bacino d'utenza (gli abbonati sono 2 milioni), è costretta a giocarsi il tutto per tutto alla prossima asta per l'acquisto delle immagini della  massima serie calcistica.

PRESENTAZIONE PALINSESTI MEDIASET
 

Ma la concorrenza di Sky è forte e proprio l'ammontare miliardario della gara, fanno notare gli addetti ai lavori, potrebbe indurre il duo Marina-Persilvio Berlusconi  a più miti consigli nel tornare a sedersi a un tavolo con Bollorè, proseguendo quel discorso interrotto bruscamente a luglio dello scorso anno.

Sarebbe, commenta sempre chi segue da vicino la vicenda, un perfetto win-win industriale: attraverso un'offerta congiunta con i nuovi alleati francesi, Mediaset Premium, che ha dato inequivocabili segnali di non voler disimpegnarsi dal business, riuscirebbe ad accaparrarsi, ora orfana della Champions, il pacchetto triennale di diritti per la serie A.

Da parte sua invece Vivendi, che ha parimenti dato segnali di voler proseguire nel suo disegno di creazione del polo latino dei contenuti media riuscirebbe a riallacciare il dialogo con l'ex amico Silvio per gettare le basi industriali del campione del Sud Europa anti-Sky e Netflix. Forte anche del possesso del produttore cinematografico e televisivo Vivendi Studiocanal.

bollorè
 

In più, inchiesta penale su pratiche di market abuse  nella scalata Mediaset a parte, gli interessati troverebbero un accordo anche sulla miliardaria causa civile intentata dal Biscione per il mancato adempimento del contratto di aprile 2016 che prevedeva l'acquisto di Premium da parte dei francesi. Una mannaia da un miliardo e mezzo di risarcimento danni che pende sulla testa di Bollorè e che sarebbe così neutralizzata. 

Del resto, com'era prevedibile, anche il mercato che ha preso atto della scelta del colosso dell'enterteinment francese di privilegiare l'investimento in Telecom post-AgCom, si attende il riavvicinamento fra Vivendi e Mediaset proprio sul terreno dei diritti del calcio.

"E' in fase di definizione la situazione complessa di Vivendi, Telecom e Mediaset: a un certo punto arriverà a maturazione e al colosso Sky si contrapporrà l'offerta del fronte Vivendi-Mediaset-Telecom. Quindi, non sono preoccupato", aveva affermato  la scorsa settimana a caldo, dopo il flop dell’asta per le partite di serie A, Luigi De Siervo, l’amministratore delegato di Infront, l'advisor dei club della Lega sui diritti tv. 

Tarak Ben Ammar è un uomo paziente e ben consapevole che, anche se per il momento la stretta di mano Silvio-Vincet ancora non c'è, gli interessi dei due convergono. 

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mediaset premiumvivendiasta diritti calcio serie atarak ben ammar





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