Mediocredito Fvg, arriva BankItalia. Sfuma accordo con Iccrea. Rumors
Gli ispettori di Via Nazionale dovrebbero far visita nelle prossime due settimane alla banca controllata dalla Regione di Debora Serracchiani
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Finalmente BankItalia si muove e accende un faro sul futuro del Mediocredito Friuli Venezia Giulia. Secondo alcuni rumors raccolti in ambienti finanziari da Affaritaliani.it, gli ispettori di Via Nazionale dovrebbero recarsi nelle prossime due settimane a Nordest per cercare di capire quello che sta succedendo nell'istituto di credito speciale controllato (con oltre il 50%) dalla Regione Friuli Venezia Giulia targato Debora Serracchiani.
Quello che ha spinto i tecnici di Palazzo Koch ad andare a verificare da vicino se gli sforzi messi in campo dal management porteranno allo sperata messa in sicurezza del gruppo è la lunghissima trattativa con Iccrea Holding che sembra essere sfumata. Un soggetto che al termine di un aumento di capitale compreso fra 16 e 32 milioni di euro conseguente a una perdita straordinaria da cartolarizzazione (che, appena partita, pare stia già arrancando) di circa 53 milioni di euro, dovrebbe entrare nel capitale di Mediocredito rilevano le quote della Fondazione CariTrieste, delle Bcc del Friuli e della Regione sfilando all'ente il controllo. Un passaggio che, nei piani della Regione, dovrebbe rilanciare il gruppo grazie all'expertise del nuovo management targato Iccrea che dovrebbe soppiantare il vecchio.
In più, pare ci siano anche i dubbi degli ispettori sulla disponibilità dei soci ad aprire il portafoglio per risanare un gruppo che non produce utili da cinque anni e finora incapace di azionare con efficacia la leva dello sviluppo (riduce gli impieghi e stenta a schiodarsi dalle 3.000/3.200 aziende affidate in massima parte in Friuli Venezia Giulia e pari a solo un terzo circa dei quasi 8 mila clienti depositanti online).
In più, i 32 milioni di aumento di capitale messo in cantiere, non terranno conto della nuova perdita di gestione corrente (nel 2015 39 milioni) che verosimilmente il gruppo maturerà quest'anno anche a seguito dei nuovi accantonamenti che, dopo la megapulizia dei non performing loans (357 milioni), la banca sarà costretta a fare per la montagna di crediti deteriorati (319 milioni) che statisticamente passeranno a sofferenza (come da nota integrativa del bilancio 2015, in un rapporto di un terzo. Quindi almeno una cinquantina di milioni di nuovi accantonamenti e comunque secondo il prudente apprezzamento degli amministratori).
Insomma, quanto basta per andare a fare una visita in banca. Un blitz che inizialmente avrebbe dovuto essere effettuato martedì 12 luglio, ma che invece sembra slittato di qualche giorno.