Economia
Mps, le barricate dei partiti sulla rimozione di Bastianini
Il cambio della guida della banca senese il termometro della vera forza di Draghi con Salvini&C
E vero che grazie alla crescita da lepre dell’economia italiana Bastianini ha riportato nel 2021 Rocca Salimbeni sul sentiero della redditività (i profitti dei primi nove mesi della banca hanno raggiunto quota 388 milioni di euro), ma, visti i trascorsi passati, per consentire alla banca e al Tesoro di convincere il mercato a sborsare 900 milioni di euro per l’aumento di capitale da 2,5 miliardi ci vuole un banchiere dal forte appeal come lo sono quelli circolati per andare a raccogliere le deleghe a Siena: Luigi Lovaglio, Alessandro Vandelli, Fabio Gallia e Victor Massiah.
I partiti, che fanno parte dell’indebolita maggioranza di governo, alzano la voce sul Monte, ma è anche vero che il M5S è sull’orlo della scissione, Salvini è il grande sconfitto nel Romanzo Quirinale ed Enrico Letta è sempre molto prudente nel mettersi di traverso ai piani dell’ex Bce e del suo braccio destro in Via XX Settembre. Specialmente ora che il capo del Nazareno è riuscito a confermare Sergio Mattarella, rafforzando l'assetto delle larghe intese Quirinale-Palazzo Chigi e uscendo come il meno ammaccato dalla partita per la presidenza della Repubblica.
Riuscirà la coppia Draghi-Franco nella spallata e nel cambio di marcia per instradare definitivamente il dossier Mps sulla via della privatizzazione? Intanto, a Siena dopo le frizioni passate, Bastianini e il presidente Patrizia Grieco non si parlano più e si evitano.
@andreadeugeni
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