Economia
Mps, Tesoro in allarme su stress test e cause. Opzione azzeramento del Cda
Possibile moral suasion al termine dell'estate su Bastianini e Grieco prima del rush finale sulla privatizzazione del gruppo. Rumors
Un azzeramento del consiglio di amministrazione di Mps dopo gli stress test della Bce prima della riprivatizzazione della banca? E’ lo scenario per Rocca Salimbeni tracciato da Repubblica, secondo cui un esito negativo dei test di resistenza, che nel 2021 farà l’Eurotower, sui criteri stabiliti dall’Eba, a 91 delle principali banche dell’area euro potrebbe indurre l’azionista pubblico ad azzerare i vertici di Mps, e nominare un Cda di fedelissimi per avere più presa sulla banca in vista della "soluzione strutturale": sia essa la vendita a UniCredit, che al momento nicchia, o uno spezzatino destinato a Mediocredito centrale e altri istituti, disposti a comprare le agenzie senesi nelle aree che eccedono le soglie antitrust, in caso Unicredit incorporasse parte degli attivi.
Secondo il quotidiano del gruppo Gedi che cita fonti finanziarie, nello scenario più avverso, che ipotizza un crollo del Pil italiano del 9% e altre sventure, emergerebbe per il gruppo controllato dal Tesoro con il 64,4% un deficit patrimoniale sui 2,5 miliardi, che pone Mps tra le ultime in classifica. Risultati che non daranno luogo a rimedi “automatici”, ma che verranno tenuti in considerazione dall’Eurotower nel giudizio Srep sul fabbisogno fornito ogni fine anno alle banche sottoposte a vigilanza.
Anche se non è detto, specifica Repubblica, che i risultati degli stress test in sede di Srep alterino il deficit già reso noto da Mps, e pari a 2,5 miliardi di patrimonio (già certificato), da raccogliere nella seconda metà del 2021, è probabile che, assieme alle vicende giudiziarie che coinvolgono Alessandro Profumo, Fabrizio Viola e Paolo Salvadori, per falso in bilancio e in prospetto con le perizie della procura che mettono in dubbio la correttezza dei conti tra il 2012 e il 2017, il Tesoro decida al termine dell’estate di procedere con la moral suasion sul board. Intervento che spinga alle dimissioni l’amministratore delegato Guido Bastianini, la presidente Patrizia Grieco e l’intero board, che non sempre nel primo anno di mandato, conclude il quotidiano del gruppo Gedi, si è mostrato coeso, né perfettamente allineato con le indicazioni dell’azionista.