Economia

Multiversity e Nextalia si spartiscono il business della formazione digitale

di Marco Scotti

Un business da 19,5 miliardi che le imprese amano: destinano al digital learning il 47% del budget

Nextalia e Multiversity, i due giganti della formazione online

Il Covid ha accelerato molte tendenze già in atto ma ancora embrionali: un caso emblematico – o, per meglio dire, di scuola – è quello della formazione digitale, quello che in gergo viene chiamata Ed-Tech. Un business potenziale, secondo il Politecnico di Milano, da 19,5 miliardi. Sempre il Politecnico, tra l’altro, nel 2018 aveva rilevato che il 75% delle imprese aveva interesse a sviluppare moduli di formazione a distanza, come parte integrante dei sistemi di welfare aziendale o per accrescere le competenze dei dipendenti. Le imprese hanno immediatamente sposato questa nuova tendenza, tanto che circa il 47% del budget allocato alla formazione viene destinato al digital learning.

A livello globale, prima ancora della pandemia, si riteneva che il mercato della formazione digitale sarebbe passato dai 185,26 miliardi di dollari del 2020 fino a 388.23 miliardi di dollari nel 2026. Chissà se ora queste cifre non debbano essere riviste al rialzo, vista l’importanza che il tema sta assumendo nel nostro Paese. Al momento a farla da padrone sono soprattutto due soggetti: Multiversity e Nextalia.

Il primo è il frutto dell’acquisizione da parte di Cvc Capital delle università telematiche Pegaso e Mercatorum e dell’ente certificatore Certipass, con una valutazione complessiva di 1,5 miliardi di euro. Si tratta di un’operazione notevole, intanto per la cifra che il fondatore dei corsi di laurea, Danilo Iervolino, ha ottenuto (1,065 miliardi) e con la quale ha poi finanziato le acquisizioni de L’Espresso, di Bfc e della squadra di calcio della Salernitana. 

Poi per la valutazione stessa: secondo i bilanci consolidati al 30 giugno 2021 si tratta di 11 volte l’Ebitda rettificato, che ammontava a 129,5 milioni su un fatturato superiore ai 240 milioni, con un margine stratosferico del 54%. Il modello di business, quindi, funziona e funziona bene. Dal sito di Multiversity, oggi guidata dall’ex country manager di Google Fabio Vaccarono, si legge che vengono erogati 37 corsi di laurea, 12 di specializzazione e 109 di istruzione superiore attraverso 3.000 punti e-learning. 

Un business, dicevamo, che funziona, tanto che ad agosto Multiversity ha perfezionato l’acquisto dell’Università San Raffaele di Roma, che conta oltre 8mila studenti e che, secondo l’Anviur l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca – occupa il quinto posto assoluto tra i 98 atenei italiani. Negli stessi giorni veniva annunciata anche una partnership con Il Sole 24 Ore per la formazione executive.