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Economia
Mutui a costi record in Italia. Tassi al 5%. Interessi al doppio della Francia

Mutui e tassi di interesse: le differenze tra Italia e resto d'Europa

Per le scadenze comprese tra uno e cinque anni, così come per le durate maggiori, l’offerta del credito destinato all’acquisto di automobili, elettrodomestici, smartphone e viaggi è meno profittevole rispetto alla Francia e Germania, e il differenziale rispetto al dato medio in Europa si muove tra i 138 e i 143 punti base ovvero circa l’1,4% in più. Nel dettaglio, per i finanziamenti dedicati all’acquisto della casa, alle famiglie italiane è richiesto un tasso di interesse medio del 2,62% per scadenza fino a 5 anni, contro un livello medio dell’1,58% delle famiglie francesi e del 2,27% per quelle spagnole.

In tale comparto e anche per le scadenza superiori a 10 anni, l’Italia è seconda alla sola Germania, che vanta il primato in tutte le fasce temporali, rispettivamente del 2,78% per i prestiti fino a 5 anni, del 2,74% per quelli fino a 10 anni e del 3,04% per quelli con scadenza superiore a 10 anni. La situazione non migliora se confrontiamo i dati del credito al consumo, dove l’Italia primeggia – insieme alla Spagna – su tutti gli altri paesi europei, per il costo dei prestiti, con un livello minimo di tasso del 4,32% per i finanziamenti ad un anno, sino al 6, 81% per un prestito al consumo con scadenza compresa tra uno e cinque anni. Per un cittadino italiano che decide di contrarre un finanziamento per acquisto di beni diversi dall’immobile, il prezzo da pagare per le scadenze superiori è ancora più alto. Rispetto a un tasso del 3,32% richiesto alla platea dei cittadini francesi, l’italiano medio paga più del doppio e anche il confronto con Spagna e Germania non mostra affatto condizioni di accesso al credito particolarmente favorevoli. Tra queste due nazioni, il livello di tasso più contenuto è quello registrato della Germania, con il 6,88% mentre la Spagna vanta un 7,39%, anch’esso inferiore al 7,67% dell’Italia. Infine, nel comparto degli altri mutui, il tasso di interesse sui prestiti pagato in Italia per nuove operazioni raggiunge il livello massimo del 3,62% per le scadenza maggiori contro l’1,79% della Francia e il 3,30% della Germania. La Spagna vince il primato con il 4,69%, mentre i tassi italiani, per tutte le fasce di scadenza, restano pur sempre superiore alle medie europee.

Perché potrebbe verificarsi una nuova crisi dei mutui subprime

La crisi dei mutui subprime potrebbe riaccendersi in Europa: la storia insegna che, nel periodo in cui il rialzo dei tassi è stato più alto di sempre e ha preceduto la politica accomodante della Bce per i successivi 15 anni, i tassi hanno raggiunto soglie da capogiro. La mappa delle condizioni del credito nell’Eurozona potrebbe così dare qualche indicazione – e non previsione – per il futuro, anticipando l’allarme finanziario per tutti quei cittadini per i quali i rischi di usura e di povertà potrebbero sostituirsi a quei da sovra indebitamento. Se il contesto macroeconomico non fosse così difficile e non fosse ormai terminata un’epoca di politica monetaria favorevole, lo scenario futuro non sarebbe così preoccupante. Invece, l’accanimento della Bce nel rialzare i tassi, seppure per calmierare il fenomeno dell’inflazione, e l’inasprimento delle condizioni sui mutui - maggiore in Italia, rispetto agli altri paesi europei – corre il rischio di mettere a dura prova la sostenibilità finanziaria del debito delle famiglie perché il contesto futuro dei tassi non è da riscrivere.
 

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