Economia

Nexi, fusione con Sia imminente: ora si guarda alla Grecia con Eurobank

Entro fine anno, la società italiana leader nei servizi di pagamento elettronico, ufficializzerà il "matrimonio" entro fine 2021 con Sia

Nexi, fusione con Sia entro fine 2021. Bertoluzzo (Ad Nexi): "Puntiamo su e-commerce"

La fusione con Sia è sempre più vicina. Come si legge sul Sole 24 Ore, Nexi è in procinto di fondersi con Sia e intanto punta a crescere ulteriormente per acquisire in Grecia. L’amministratore delegato, Paolo Bertoluzzo, a margine del convegno sul Fintech Money 2020 in corso di svolgimento ad Amsterdam, ha disegnato i passi imminenti che porteranno il gruppo italiano al matrimonio con la controllata di Cdp, ovvero Sia, e a crescere ulteriormente all’estero, soprattutto nei Paesi del Mediterraneo dove potrebbero, in futuro, presentarsi opportunità di acquisizioni.

“Confidiamo di chiudere l’operazione con Sia entro fine anno. Il percorso autorizzativo prosegue in linea con le nostre aspettative”, dice Bertoluzzo ed è attesa la chiusura dell’istruttoria entro metà ottobre. Nel dettaglio, manca ancora l’autorizzazione dell’Antitrust italiano, quella delle “authority” danesi e il via libera finale di Consob.

Comunque, per ora tutto prosegue in linea con le aspettative e si avvicina quel riassetto atteso ormai da un oltre un anno e che porterà a mutare l’azionariato della nuova Nexi: la Cassa Depositi e Prestiti avrà circa il 17%, Intesa Sanpaolo circa il 6%, mentre i fondi di private equity (Bain Capital, Advent, Clessidra e Hellman & Friedman) circa il 30%, quota destinata ad essere ridotta nel tempo tramite futuri collocamenti.

In particolare, la Cassa resterà al 17% e non sfrutterà l’opzione a disposizione per salire al 25%, inizialmente prevista tramite aumento di capitale dopo l’operazione tra la stessa Nexi e Nets, che era stata fonte di diluizione. Nel frattempo, il settore del fintech continua a fornire segnali di grande fermento. Il gruppo Square ha appena offerto 29 miliardi di dollari per rilevare l’australiana Afterpay, a dimostrazione che le fusioni stanno continuando a livello internazionale e che i multipli del settore continuano a essere a due cifre. In questo contesto Nexi valuta opportunità di altre acquisizioni.

“Siamo totalmente concentrati sulla crescita organica e al consolidamento delle ultime operazioni, ma non escludiamo ulteriori acquisizioni nel caso ci fossero opportunità”, spiega Bertoluzzo. “Per quanto riguarda i settori specifici, puntiamo a crescere, oltre che nel merchant book, anche nell’e-commerce. E poi, sul lato geografico, ci sono mercati come la Grecia che continuano ad interessarci”. Proprio Atene, del resto, è stata la destinazione dell’ultima operazione: ovvero l’acquisto del 51% della joint venture con Alpha Bank nei pagamenti digitali.

Come scrive il Sole 24 Ore, ora il prossimo target potrebbe essere Eurobank. Il mercato ellenico è in rapida crescita e la stessa Bank of Greece è in trattative in queste settimane con il gruppo Evo Payments, mentre Euronet Worldwide ha acquistato le attività di merchant acquiring di Piraeus Bank.

“Il mercato greco è più piccolo, ma con caratteristiche simili a quello italiano: ha ancora una penetrazione digitale abbastanza bassa e quindi alti tassi di crescita in prospettiva. Le banche svolgono un ruolo cruciale e il Governo greco sta mostrando grande attenzione ai pagamenti digitali”, conclude infine Bertoluzzo. In questo scenario, Nexi continua a muoversi sul mercato italiano che vale complessivamente 253 miliardi su 949 miliardi di spesa complessiva.

La società prevede una crescita del 10% dei ricavi sul 2020 (2,1 miliardi senza l’integrazione di Sia) e un ebitda in rialzo dell’11-13% (da 975 milioni nel 2020). Sia ha invece generato in sei mesi 382 milioni di ricavi e 146 di ebitda. La nuova realtà avrà 5 miliardi di debiti netti con un rapporto debito/Mol previsto a fine 2022 a 2,5 volte.