Economia

No Mps, UniCredit balla da sola. La versione di Jean Pierre Mustier

di Andrea Deugeni

Le nozze UniCredit-Montepaschi sarebbero nei desiderata del Tesoro. Per dirla con le parole del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, Piazza Gae Aulenti ha tutti i requisiti per essere quel “partner sufficientemente forte tale da consentire un futuro” a Siena. Peccato che, nel giorno in cui dalla banca controllata da Via XX Settembre hanno fatto sapere di aver aperto il cantiere per il nuovo rafforzamento del capitale anche per fronteggiare i rischi legali aggiuntivi per cause a "probabile soccombenza", il numero uno di UniCredit Jean Pierre Mustier è stato ancora una volta categorico sul risiko bancario, nonostante i contatti attivati dal direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera: per la banca non sono previste ipotesi di M&A. Nè in Italia né in Europa.

HQ UniCredit Italy 11 IlcielosopraMilano MassimoPizzotti
 

Quindi Siena, per consentire l’uscita dell’azionista pubblico entro metà del 2022, deve bussare ad altre porte. Mustier non toglierà le castagne dal fuoco a Giuseppe Conte e a Gualtieri.  Sul tema, oltre a ripetere il solito mantra che “non commenta i rumors di mercato” e di voler concentrarsi fino a fine piano sulla crescita per linee interne, questa volta Mustier in occasione della conference call sulla trimestrale ha dato qualche motivazione in più sul suo persistere nella linea stand-alone.

Innanzitutto, con la seconda del Covid e le relative restrizioni all’attività economica messe in atto in molti Paesi europei, dopo il rimbalzo del terzo trimestre la ripresa si è fermata. Il che, con la Bce pronta ad espandere ulteriormente le sua politica monetaria, non migliora certo il contesto di business per le banche.

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Quindi in questo mercato, per UniCredit è meglio restare impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di piano già sfidanti. Scelta oltretutto apprezzata oggi dagli analisti e dalla borsa. Migliorando l'obiettivo di risparmi di costi del piano al 2023 a 1,25 miliardi di euro grazie all'accelerazione della trasformazione del modello di business, Mustier ha confermato anche le guidance sulla riduzione dei non performing loan che con l'economia imballata torneranno copiosi e sui profitti del 2020, sopra gli 800 milioni di euro e su quelli del prossimo anno, tra i 3 e i 3,5 miliardi.

Confermati i target, il banchiere francese, che ha fatto capire di voler terminare la realizzazione di “Team 23” e quindi anche di voler restare sulla tolda di comando della banca in primavera, quando verrà rinnovato per un altro mandato il board, intende riprendere prima possibile la politica di remunerazione degli azionisti, una volta che la Bce accenderà il disco verde ("è solo questione di tempo", ha spiegato) e non impiegare capitale per assorbire i costi di integrazione portati in dote da una fusione bancaria.

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Le linee di azione sono il riacquisto di azioni proprie (buyback) e la distribuzione ordinaria del dividendo. UniCredit ha confermato l'intenzione di reintegrare la politica di distribuzione del capitale prevista in "Team 23", con la distribuzione agli azionisti del 50% dell’utile netto sottostante, così come una graduale restituzione del capitale in eccesso, a partire da 2021 in entrambi i casi, soggette a ricevere il "via libera" regolamentare.

La distribuzione ordinaria, a partire dal 2021 per il 2020, è composta da un massimo del 30% dell'utile per l'obiettivo di pagamento del dividendo in contanti e di un minimo del 20% per il riacquisto di azioni proprie. "Rimaniamo fermamente impegnati a ripristinare la nostra politica di distribuzione del capitale prevista in 'Team 23', che abbina alla distribuzione del 50% degli utili netti sottostanti, da realizzarsi con un mix di dividendi in contanti e riacquisto di azioni, la distribuzione graduale, a partire dal 2021, del capitale in eccesso", ha aggiunto il banchiere.

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A rafforzare le motivazioni anti-M&A bancario, c’è anche l'accelerazione sull'attività digitale e sul remote banking, trasformazione che spinge la crescita organica e che consente di sostenere gli obiettivi sfidanti fissati a dicembre dello scorso anno. "Come previsto dal nostro piano industriale ora vogliamo accelerare la trasformazione del business della banca verso il remote banking: la digitalizzazione di prodotti e servizi nelle filiali italiane”, ha spiegato infatti Mustier. Non serve aggregare nuovi sportelli. 

Infine, utile anche ad aprire il cantiere del risiko bancario in Italia, il progetto della subholding delle attività nazionali previsto nel piano "Team 23" viene per il momento accantonato. Per Mustier grazie “al massiccio acquisto di obbligazioni fatto dalla Bce” con il quantitative easing e il Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp) e “allo spread ridotto” non serve. "Il progetto ora è solo un progetto”, ha sentenziato.

@andreadeugeni