Economia

Nomine al rush finale: da Donnarumma a Ferraris e Zafarana. Il borsino

di Marco Scotti

In Enel la partita più accesa, ma molta incertezza anche per la presidenza di Leonardo e per il futuro di Del Fante. Mentre Cattaneo...

Nomine, quale futuro per Enel

Prendiamo ad esempio la partita di Enel. L’accusa a Francesco Starace è di aver aumentato il debito a dismisura. Vero o falso che sia (nel senso che non necessariamente aumentare l’esposizione significa essere in difficoltà, così come avere bassissima dipendenza dalle banche vuol dire conti in salute) l’ultimo bilancio presentato dalla principale azienda per capitalizzazione mostrava una netta inversione di tendenza. Ma ormai i diktat erano stati emessi, le scelte quasi irrevocabili. Quindi Starace fuori, indipendentemente dai risultati ottenuti. Per far posto a chi? Stefano Donnarumma ha avviato una campagna di riposizionamento da “grillino” che era. Ad esempio, con la partecipazione ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, unico manager insieme a Claudio Descalzi (che non dovrebbe avere problemi a rimanere in sella a Eni).

Con la vittoria del centro-destra il nome di Donnarumma è stato associato immediatamente a Enel, tanto che qualcuno ha iniziato a pensare che potesse trattarsi di una strategia. Pare, tra l’altro, che un recente appuntamento londinese abbia lasciati scettici gli investitori sulla capacità dell’attuale amministratore delegato di Terna di gestire un colosso come Enel. Da qui l’idea di affiancargli un manager di esperienza come presidente. Paolo Scaroni? È un nome adatto ma molto, forse troppo ingombrante. 

Anche perché – dicono i bene informati – Claudio Descalzi sta spingendo molto perché il suo ex-capo non torni a ricoprire ruoli di peso nelle aziende del settore. Teme intromissioni, invasioni di campo, sconfinamenti di Enel nei terreni di Eni. Flavio Cattaneo rimane un mistero: il suo nome continua a circolare, ma lui smentisce categoricamente. Deve in effetti gestire la cessione di Italo da parte del fondo americano Gip e soprattutto l’incorporamento di Itabus nell’azienda ferroviaria. Due operazioni che lo renderebbero ancora più ricco di quanto già non sia. E in molti si chiedono: ma chi glielo farebbe fare di lanciarsi in un’avventura complessa come quella della guida di Enel?

Si fa anche il nome di Luigi Ferraris, che è stato nell’azienda oggi guidata da Starace e che ora guida le Ferrovie. In effetti, se l’attuale numero uno del colosso infrastrutturale, insignito per due volte del premio di Manager dell’anno, dovesse traslocare in Enel, permetterebbe a Matteo Salvini - ministro delle Infrastrutture - di indicare un nuovo capo per Ferrovie, oltre che per Rfi e per Trenitalia. E forse potrebbe scendere a più miti consigli anche sugli altri nomi.