Economia

Nomine, chi vince e chi perde: Donnarumma il grande sconfitto, Salvini al top

di Marco Scotti

Giorgia Meloni meno "donna sola al comando" e più leader della squadra di governo. Vincono Scaroni e Cattaneo, male la presenza femminile

Nomine, chi vince (e chi perde) la battaglia più lunga

“Non li hanno sentiti arrivare”. Così ieri sera una fonte di governo ad altissimi livelli scherzava commentando la partita appena conclusa delle nomine. E in effetti, nessuno si aspettava uno scossone così forte. Al mattino sembrava fatta per Stefano Donnarumma alla guida di Enel, con un presidente “light” ancora da individuare. A sera ci si è ritrovati con Flavio Cattaneo al timone e Paolo Scaroni come presidente. Un duo forte, decisionista, combattivo. Da questa contesa, lunghissima, iniziata alla fine dell’estate – quando, cioè, è stato chiaro che a vincere sarebbe stata la coalizione di centro-destra – e conclusasi al fotofinish ieri sera, escono vincitori e vinti. Ecco chi sono.

I vincitori

Matteo Salvini ottiene il massimo da questa partita. Ha sfruttato al meglio la rinnovata centralità della Lega dopo le elezioni in Friuli e ha così potuto picchiare i pugni sul tavolo e chiedere che non fosse solo Giorgia Meloni a dare le carte. E si prende in questo modo l’intera posta in Enel. Non va dimenticato, infatti, che Flavio Cattaneo era l’unico manager ospite alla festa a sorpresa per i 50 anni del leader della Lega. 

Paolo Scaroni è stato trattato per mesi come un...pacco postale. Tanto che ieri si è perfino detto che sarebbe divenuto presidente dell’azienda guidata da Matteo Del Fante. Invece no. Nonostante – si dice – il veto di Claudio Descalzi, alla fine l’ex amministratore delegato dell’Eni è approdato alla presidenza di Enel. E c’è da scommettere che il suo non sarà un ruolo di mera rappresentanza, un po’ come sta facendo con il Milan dove è lui in prima persona a dare le carte.