Economia

Non solo Audi e Volkswagen, Nissan in crisi nera: tagliati 9mila posti di lavoro in tutto il mondo

di redazione economia

Misure drastiche per il gruppo giapponese, si tratta del 7% dei dipendenti. Anche l'ad si riduce volontariamente lo stipendio del 50%

Nissan taglia il 7% della forza lavoro, troppe perdite. La crisi dell'automotive è mondiale

Ma cosa sta succedendo al settore automotive nel mondo? La crisi sembra davvero infinita. Ai tanti colossi che hanno annunciato tagli al personale e netto ridimensionamento dei guadagni si aggiunge anche Nissan, una casa automobilistica giapponese e molto importante, a certificare che il crollo delle vendite di macchine non riguarda solo l'Europa, ma il mondo intero. Non solo quindi Audi e Volkswagen, ma appunto anche Nissan ora che deve fare i conti con risultati deludenti. Il suo piano di emergenza include la perdita di 9.000 posti di lavoro, si parla del 7% della forza lavoro complessiva (133.580 a fine marzo). Per dare un segnale anche l'amministratore delegato Makoto Uchida ha deciso volontariamente di dimezzarsi lo stipendio.

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Nissan ha annunciato le misure dopo la diffusione dei risultati semestrali che hanno mostrato un leggero calo dei ricavi netti consolidati, diminuiti di 79,1 miliardi di yen a 5.980 miliardi (36,1 miliardi di euro), ma con un utile operativo crollato del 90%, da 303,8 a 32,9 miliardi di yen (195 milioni di euro), con un margine operativo dello 0,5%. Le misure annunciate oggi prevedono anche la riduzione della quota di Nissan in Mitsubishi Motors che scende dal 34 al 24 percento. Pesa sui risultati negativi anche il rallentamento della Cina - dove Nissan non offre una gamma di veicoli elettrici come quella richiesta dal mercato e proposta dai costruttori locali - fattori che hanno spinto il gruppo a comunicare la volontà di ridurre la capacità produttiva globale del 20% nel tentativo di ridurre i costi fissi di 300 miliardi di yen e i costi variabili di altri 100 miliardi di yen.