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ANBI, danni del vento in Toscana: la proposta per una gestione fluviale migliore

Vincenzi (ANBI): "È la dimostrazione dell'utilità per le regioni di affidare anche la gestione di tratti fluviali ai consorzi di bonifica, trasformando un problema in risorsa"

di Redazione Corporate

ANBI, emergenze climatiche in Toscana: la proposta per una gestione fluviale ai Consorzi di bonifica

Le immagini dei ponti ostruiti dal legname trasportato dalle piene in Emilia Romagna sono ancora vive nella memoria collettiva. Dalla Toscana arriva un ulteriore esempio dell’importanza di ampliare le competenze dei Consorzi di bonifica anche ai tratti fluviali, garantendone una manutenzione regolare e trasformando una potenziale criticità idrogeologica e ambientale in una risorsa.

Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), sottolinea: “E’ questo l’obbiettivo della proposta di legge, che stiamo preparando con il Consiglio Nazionale Economia e Lavoro per poter affidare ai Consorzi di bonifica, sulla base di precisi accordi con le Regioni, anche alcune manutenzioni fluviali”.

Nella Val Tiberina, fortissime raffiche di vento hanno abbattuto molti alberi, alcuni di grandi dimensioni, creando situazioni di rischio idraulico. Da oltre una settimana, le squadre del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno sono impegnate a ripristinare la sicurezza idraulica, intervenendo per rimuovere piante e rami caduti negli alvei e sulle sponde dei corsi d’acqua.

Enrico Righeschi, referente consorziale per l’Unità Idrografica Omogenea Valtiberina, spiega che “le recenti allerte meteo hanno lasciato strascichi importanti sul comprensorio dell’Alto Valdarno. Siamo ancora impegnati in interventi volti a rimuovere piante e rami abbattuti dalle forti raffiche di vento ed a ripristinare le rive danneggiate dalla caduta del materiale vegetale. Gli interventi interessano tutta la vallata, ma le problematiche più gravi si concentrano nelle località Motina, San Leo e Ponte alla Piera, nel comune di Anghiari, dove proseguono le attività di taglio delle piante compromesse, il ripristino del corretto deflusso idraulico e la ricostruzione di argini e sponde, danneggiati dai ribaltamenti delle piante”.

Quello che oggi rappresenta un rischio, potrebbe però trasformarsi in una risorsa. Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, evidenzia infatti: “Questo materiale legnoso, raccolto ed organizzato, può diventare un’importante risorsa green. Il paradosso è che abbandonato nel corso d’acqua non solo aumenta i rischi idraulici, ma diventa rifiuto speciale e quindi soggetto alle complesse normative ed agli elevatissimi costi del caso”.

Serena Stefani, Presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, spiega come la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua venga pianificata in base alle frequenze stabilite dalla Regione Toscana e alle segnalazioni di cittadini, amministratori e tecnici consortili. Tuttavia, l’intensificarsi degli eventi meteorologici avversi legati alla crisi climatica ha portato ad aumentare i fondi destinati agli interventi straordinari. “Con queste risorse è possibile eseguire, al di là delle attività calendarizzate, interventi specifici, che consentono di mantenere in efficienza il reticolo idrografico. Di fronte alle conseguenze della crisi climatica con eventi meteo di sempre maggiore intensità, abbiamo dovuto aumentare questa cifra per dare con immediatezza risposte tempestive ed adeguate”.

Nel frattempo, i tecnici del Consorzio di bonifica, dei Comuni e di Enel Distribuzione continuano a monitorare il territorio per individuare ulteriori situazioni di rischio per corsi d’acqua e infrastrutture. Le recenti raffiche di vento che hanno colpito il comprensorio dell’Alto Valdarno hanno aggravato diverse criticità, e la nuova allerta meteo desta ulteriori preoccupazioni.