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Banca Generali: risultati in crescita, utile netto a 255 milioni di euro

Banca Generali, risultati in aumento all’insegna della sostenibilità finanziaria: utile netto a 255 milioni e masse totali a 88,8 miliardi

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati che ci proiettano verso un anno di forte crescita nonostante la grande volatilità ed il rallentamento della congiuntura. Registriamo un aumento a doppia cifra nei patrimoni dei nostri clienti, grazie alla spinta dalla raccolta che riflette il gran lavoro dei consulenti, sempre più apprezzati nei servizi a maggiore valore aggiunto come l’advisory e le gestioni di portafoglio. Stiamo poi iniziando ad assistere ai primi segnali di normalizzazione nel comportamento dei clienti nel percorso di diversificazione, con le prime evidenze di novembre che ci fanno guardare con fiducia ai prossimi mesi".

"E stiamo inoltre accelerando su progetti trasformativi della nostra azienda, con l’ottenimento della licenza in Svizzera, la trasformazione verso una data driven bank ed il lancio del profilo dei “sustainable advisor”. Questi progetti, insieme ad un costante lavoro di innovazione nell’ambito dei servizi e prodotti, rafforzano la nostra proposizione commerciale ed il vantaggio competitivo. Siamo concentrati al raggiungimento dei target triennali, con solidità patrimoniale, remunerazione degli azionisti e crescita sostenibile degli utili ricorrenti come elementi fondanti della nostra strategia”, ha concluso Massa.

I primi nove mesi del 2023 si sono chiusi con un utile netto consolidato di 255,1 milioni di euro, in crescita del 64,2% rispetto ai 155,4 milioni di euro del corrispondente periodo dello scorso esercizio, che scontava tuttavia l’impatto di 35,3 milioni di euro di oneri fiscali straordinari sulla base dell’accordo quadro raggiunto con l’Agenzia delle Entrate in data 19 settembre 2022 per il passaggio -datato 2008- della delega di gestione di BG Sicav alla neocostituita fabbrica prodotti BG FML. Anche al netto di tale componente straordinaria e di altre poste variabili, l’utile netto ricorrente ha mostrato un notevole progresso su base annuale attestandosi a 249,9 milioni di euro rispetto ai 163,5 milioni di euro dei nove mesi 2022 (+52,8%). Il risultato, sostenuto da una crescente diversificazione dei ricavi e da una forte efficienza operativa, conferma l’attenzione della Banca per uno sviluppo sostenibile in un contesto che rimane sfidante per la persistente volatilità dei mercati finanziari globali.

Esaminando le principali voci di bilancio si segnala: il margine di intermediazione è salito del 25,4% a 589,0 milioni di euro. Il significativo incremento è stato guidato dal rialzo del margine finanziario (€241,0 milioni, +121,7%) e dalla tenuta delle commissioni nette ricorrenti a 337,7 milioni di euro (-1,7%) a fronte di un debole contributo delle commissioni variabili (€10,3 milioni, -41,2%) per la già citata dinamica dei mercati nel periodo. Nello specifico, il margine d’interesse ha messo a segno un aumento del +159,7% a 228,1 milioni di euro beneficiando della crescita dei rendimenti degli attivi in scia all’andamento dei tassi e di una gestione attenta del costo della raccolta.

L’incremento della redditività è stato favorito dalla buona qualità degli attivi e della loro diversificazione, in particolare la duration corta (1,2 anni) del portafoglio obbligazionario e l’elevata incidenza di titoli a tasso variabile (51% del totale). Complessivamente, gli impieghi fruttiferi si sono attestati a fine periodo a 14,0 miliardi di euro di cui 10,7 miliardi di euro costituiti dal portafoglio di titoli finanziari e 2,3 miliardi di euro di crediti verso la clientela altamente collateralizzati. Il miglioramento della redditività ha più che compensato la riduzione dei volumi bancari per la riqualificazione dei depositi verso attività di risparmio amministrato e gestito. I depositi totali si sono attestati a 13,7 miliardi di euro a fine periodo, l’81% dei quali rappresentati da depositi verso clientela retail.

Le commissioni lorde ricorrenti sono risultate pari a 716,8 milioni di euro, in aumento dell’1,2% rispetto ai nove mesi 2022. Nel dettaglio, le commissioni lorde di gestione si sono attestate a 604,5 milioni di euro contro i 615,3 milioni di euro dello scorso anno, mostrando una buona tenuta data l’instabilità dei mercati finanziari nel periodo. Le commissioni bancarie e d’ingresso sono salite del 21,1% a 112,3 milioni di euro, consolidando il costante trend di aumento a doppia cifra dei risultati grazie alle numerose iniziative intraprese da tempo volte a diversificare i ricavi nell’ambito della consulenza, della negoziazione e dei prodotti strutturati.

Le commissioni lorde ricorrenti sono risultate pari a 716,8 milioni di euro, in aumento dell’1,2% rispetto ai nove mesi 2022. Nel dettaglio, lmilioni contro i 615,3 milioni di euro dello scorso anno, mostrando una buona tenuta data l’instabilità dei mercati finanziari nel periodo. Le commissioni bancarie e d’ingresso sono salite del 21,1% a 112,3 milioni di euro, consolidando il costante trend di aumento a doppia cifra dei risultati grazie alle numerose iniziative intraprese da tempo volte a diversificare i ricavi nell’ambito della consulenza, della negoziazione e dei prodotti strutturati.

Per quanto riguarda la cosiddetta “imposta straordinaria sulle banche”, sulla base di quanto previsto dalle disposizioni, introdotte in sede di conversione del DL 104//2023, la Banca ha optato per la destinazione dell’imposta al rafforzamento patrimoniale del gruppo procedendo alla costituzione, in base di approvazione del bilancio 2023 di una riserva patrimoniale non distribuibile e pienamente computabile nel CET1 per un ammontare di 26,6 milioni di euro

A livello patrimoniale, la Banca conferma la propria solidità con il CET1 ratio al 17,3% e il Total Capital ratio (TCR) al 18,5% al 30 settembre 2023. Tali livelli risultano ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale SREP di 8,0% per il CET1 ratio e 12,3% per il TCR. I ratios di capitali sono calcolati considerando una previsione di distribuzione del capitale pari al 80% degli utili generati, secondo le linee guida definite per la dividend policy in side di avvio del piano strategico triennale 2022-2024. Il Leverage ratio della Banca si è attestato al 5,3%, ben al di sopra del minimo regolamentare del 3%. Infine, si confermano elevati gli indicatori di liquidità della banca: LCR-Liquidity Coverage ratio al 334% (338% a fine 2022) e il NSFR-Net Stable Funding ratio al 215% (da 203% a fine 2022) ampiamente superiori ai requisiti regolamentari.

L’utile del terzo trimestre 2023 è stato pari a 80,1 milioni di euro rispetto ai 24,1 milioni di euro dello stesso periodo dell’esercizio precedente, che tuttavia scontava gli effetti per 35,3 milioni di euro dell’accordo fiscale siglato con l’Agenzia delle Entrate. Al netto di tale onere straordinario, il risultato netto del terzo trimestre 2023 è risultato in crescita del 34,7% su base annuale ed ha mostrato una elevata qualità, con la componente ricorrente che si è attestata a 83,8 milioni di euro(+51% a/a). Il margine di intermediazione è salito del 26,8% a 196,8 milioni di euro sostenuto dalla forte crescita del margine d’interesse (€76,6 milioni, +112,9%) e dal buon risultato delle commissioni lorde ricorrenti (€238,0 milioni, +3,8%) confermando una costante ripresa in scia all’aumento delle masse, stabilità del pricing e alla diversificazione dei servizi.

I costi operativi sono stati pari a 66,2 milioni di euro contro i 62,0 milioni di euro del terzo trimestre 2022. A livello ‘core’, i costi sono stati pari a 59,9 milioni di euro (+6,0% a/a) di cui 1,7 milioni di euro di costi per lo sviluppo del progetto svizzero. Il risultato operativo ha raggiunto i 130,6 milioni di euro, in aumento del 40,1% rispetto al terzo trimestre 2022, a testimonianza della flessibilità e della capacità di leva operativa insite nel modello di business. Il risultato pre-tasse è cresciuto del 37,2% a 109,4 milioni di euro, dopo aver spesato accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette per 21,2 milioni di euro rispetto ai 13,4 milioni di euro dello scorso anno.

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