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Coronavirus, Alverà (Snam): "Italia possibile hub dell’idrogeno per l’Europa"

"C'è un 40-50% di domanda energetica non elettrificabile. L'idea è di produrre idrogeno verde, da utilizzare nell'industria e nei trasporti"

Coronavirus, Marco Alverà (Snam) illustra i cambiamenti che avverranno al livello energetico dopo l'emergenza.

"La transizione non si fermerà. Ma ci saranno grandi differenze a seconda delle aree geografiche. In Europa ci sarà una grande accelerazione. Bruxelles ha fatto la sua scelta con il Green Deal, il piano Marshall per l'energia sostenibile che dovrebbe portare alla creazione di molti nuovi posti di lavoro. La Commissione ha già stanziato mille miliardi a sostegno degli investimenti, ma ci sono segnali che l'importo potrebbe essere aumentato". Lo ha dichiarato in un'intervista ad Affari e Finanza di Repubblica l'Amministratore Delegato di Snam Marco Alverà, spiegando i cambiamenti che avverranno al livello energetico dopo l'emergenza coronavirus.

"La transizione energetica verrà fortemente accelerata nel caso di un policy driver, come nella Ue. Ma altrettanto avverrà nel caso di un technology driver: una volta passata la pandemia, andremo in ufficio in macchina, con i mezzi pubblici o - mi si permetta la battuta - via wi-fi? A seconda di come cambieremo le nostre abitudini, ci sarà la possibilità di usare una maggiore leva a favore dell'efficienza energetica prima inimmaginabile. Il tema non è solo se useremo più nucleare, gas, eolico o solare, ma se riusciremo a usare meno energia", ha aggiunto Alverà approfondendo che "le rinnovabili hanno un enorme vantaggio, perchè attirano i fondi di investimento. Gli impianti rinnovabili sono generalmente investimenti che oggi danno un ritorno a tassi più contenuti, mediamente inferiore al 10%, ma certo e regolare. Mentre gli investimenti in idrocarburi, più aleatori, piu' soggetti alla variabilità dei mercati, per dare certezze nel ritorno economico devono avere tassi superiori al 10%. Gia' questo contribuisce a fare la differenza".

L'idrogeno nel Green Deal europeo "avrà un ruolo di primo piano e potrebbe essere una grande occasione anche per l'Italia. Nei giorni scorsi, come ad di Snam, ho partecipato a una videoconferenza con il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans che ha la delega al piano verde europeo. C'erano gli ad di 14 grandi gruppi del settore, i più interessati alla tecnologia legata all'idrogeno. Per fare cosa? Per coprire la quota di energia che al 2050 non potrà essere soddisfatta dalle rinnovabili elettriche. C'è un 40-50% di domanda energetica non elettrificabile, che richiede comunque energia decarbonizzata, sicura e a basso costo. L'idea è quindi di produrre idrogeno verde, da utilizzare nell'industria e nei trasporti. Per esempio, in Africa, dove non ci sono problemi di spazio, l'irraggiamento solare è più del doppio rispetto al Nord Europa e la minore stagionalita' permette un utilizzo ottimale delle infrastrutture", ha concluso Alverà.