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Cyber attacchi, allarme dal settore manifatturiero: più rischi nel cloud
Aumentano del 33% gli attacchi anche a causa dello sfruttamento di vulnerabilità dei software non aggiornati. Il settore più colpito è quello del manifatturiero
Imprese nel mirino degli attacchi: il finance scende dal primo posto. Il report IBM
Imprese "imprigionate" nella morsa dei cyber attacchi che sfruttano la vulnerabilità dei sistemi per frenare e gravare ulteriormente sulla catene di approvigionamento globali, con il manifatturiero in testa tra le industrie: è questo il dato che emerge dal report annuale X-Force Threat Intelligence Index effettuato da IBM Security.
Mentre infatti il phishing è stata la causa più comune dei cyberattacchi nell'ultimo anno, IBM Security X-Force ha osservato un aumento del 33% negli attacchi causati dallo sfruttamento di vulnerabilità dei software non aggiornati. E' questo il punto di ingresso preferito dai cybercriminali, causa del 44% degli attacchi ransomware nel 2021.
Lo studio descrive come nel 2021 gli autori di ransomware abbiano tentato di inserirsi nelle le supply chain globali puntando al settore manifatturiero, che è diventato il più attaccato del 2021 (23%), superando i settori dei servizi finanziari e assicurativi che sono stati al vertice per diversi anni.
Portando avanti attacchi ransomware più che in qualunque altro settore d’industria, gli aggressori hanno scommesso sull'effetto a catena che l'interruzione delle attività di imprese manifatturiere avrebbe causato alle loro catene di approvvigionamento a valle, spingendole a pagare il riscatto. Un allarmante 47% degli attacchi al settore manifatturiero è stato causato da vulnerabilità che le organizzazioni vittime non avevano ancora corretto, o non potevano correggere, con patch di aggiornamento, evidenziando la necessità di gestire prontamente le vulnerabilità del software.