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Forum di Delfi, l'innovazione è una risorsa contro le disuguaglianze
Verdeaux (Philip Morris): "Occorre comprendere che è fondamentale disporre di politiche mirate, che siano anche basate sui consumatori"
Forum di Delfi, al centro del dibattito il tema dell'innovazione quale strumento per promuovere lo sviluppo sostenibile
Si è svolta dal 6 al 9 aprile 2022 la settima edizione del Forum Economico di Delfi, dal titolo "Nuove Realtà". Il meeting annuale, che prende il nome alla città in cui si svolge, vuole discutere le principali sfide attuali che il mondo si sta trovando ad affrontare, attraverso la voce autorevole di esperti del settore, leader politici, economici, aziendali, accademici. L'obiettivo è quello di influenzare le agende nazionali e regionali, sostenendo e promuovendo politiche di crescita sostenibili e socialmente responsabili in Europa, Mediterraneo orientale e Grecia.
Quest'anno il tema posto al centro del dibattito è stato l'innovazione, vista come strumento chiave per contribuire nel lungo periodo allo sviluppo della transizione verde e dello sviluppo sostenibile: un passo notevole, che per essere compiuto deve vedere la cooperazione sinergica tra il settore pubblico, privato e gli istituti di ricerca. Molti gli esperti che, attraverso i loro panel, sono intervenuti all'interno del dialogo per cercare di trovare risposte e soluzioni alle sfide mondiali più delicate, come il recupero post pandemico.
Tra questi, Beatrice Larregle, CEO di Visa per l'Europa meridionale, ha esposto alla tavola rotonda una serie di iniziative che pongono al centro l'importanza strategica dello sviluppo sostenibile per l'innovazione, sottolinenado l'intenzione dei consumatori di ridurre il proprio impatto sull'ambiente cambiando azioni e stili di vita. Larregle propone di offrire ai consumatori strumenti e programmi appositi che premino il comportamento sostenibile attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative per i sistemi di pagamento.
Gregoire Verdeaux, Vicepresidente Senior Affari Esteri di Philip Morris, ha posto l'accento sulla necessità di creare una sinergia fra governi e industrie nella guida ai processi di innovazione attraverso politiche mirate, allo scopo di ridurre le disuguaglianze. Non è un passo semplice da compiere, secondo Verdeaux, che nel suo panel intitolato "Innovazione per l'uguaglianza" ha commentato: "Noi amiamo l'innovazione, ma abbiamo una lezione da apprendere dai decenni passati, ampiamente sottostimata: la generazione di disuguaglianze". Questo perché se è vero che molti settori stanno riscontrando una forte crescita in materia di innovazione, come ad esempio biotecnologie, digitale, settore energetico, beni di consumo, non è da sottovalutare il fattore aggregato: innovazione per coloro che ne beneficiano ed esclusione per coloro che non ne beneficiano. Infatti "Se lasciamo che l'innovazione sia guidata da una mano invisibile, essa sarà guidata più o meno sempre sulla stessa linea e finirà a beneficiarne un gruppo di consumatori". Per impedirlo, occorre che l'innovazione sia supportata dal lavoro congiunto a livello di politiche dei governi e dei vari settori industriali, che guidano di fatto l'innovazione: "Occorre comprendere che è fondamentale disporre di politiche mirate, che siano anche basate sui consumatori", ha concluso Verdeaux.
Infine, anche Aris Brettos, direttore del Center for Business Transformation presso l'Institute for Sustainability dell'Università di Cambridge, ha dichiarato che un rischio in cui si potrebbe incappare nella strada verso l'innovazione e la transizione green è proprio quello delle disparità (anche economica) ed esclusione di gruppi di imprese e consumatori. Brettos, ha parlato dell'esempio di Cambridge, che guarda all'innovazione partendo dall'aggiornamento energetico degli edifici e gli accordi fra settore pubblico e privato.