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Lavazza, 50 mln di euro per raggiungere la carbon neutrality entro il 2030

Baravalle (Gruppo Lavazza): “Guardiamo al futuro investendo e concentrandoci su innovazione e sostenibilità, sempre più centrali nella nostra strategia”

Lavazza, investiti 50 milioni di euro per il piano “Roadmap to Zero” per neutralizzare le emissioni di carbonio entro il 2030

In occasione della presentazione dei risultati di bilancio 2020, Lavazza Group ha annunciato un piano per portare il Gruppo alla completa neutralizzazione del proprio impatto carbonico entro il 2030, con un investimento, solo per il biennio 2020-2021, di circa 50 milioni di euro.

Roadmap to Zero è il nome dell’ambizioso progetto, in linea con l’impegno mondiale rispetto agli obiettivi di sostenibilità dettati nell’agenda 2030 delle Nazioni Unite sottoscritta nel 2017.

Nel 2020, in uno scenario economico e sociale di grande complessità, il Gruppo Lavazza ha conseguito un fatturato di 2,085 miliardi di euro e una generazione di cassa operativa per 125 milioni di euro coerente con il 2019.

“Stiamo affrontando questo periodo complesso basandoci su tre priorità: la salute e la sicurezza delle persone, la continuità del business e lo sviluppo futuro”, commenta a questo proposito Antonio Baravalle, Amministratore Delegato del Gruppo Lavazza. “Nell’esercizio appena concluso abbiamo ottenuto buoni risultati, nonostante le difficoltà del periodo, proseguito nello sviluppo dei nostri progetti e continuato a guardare al futuro investendo e concentrandoci su innovazione e sostenibilità, sempre più centrali nella nostra strategia”. 

Nel 2021 il Gruppo decide quindi di proseguire nel percorso di integrazione dei criteri ESG nel proprio business, implementando una strategia di sostenibilità ambientale focalizzata su carbon neutrality ed economia circolare. Diversi gli ambiti sono gli ambiti di intervento, tra i quali l’annuncio odierno della suddetta “Roadmap to Zero”, che ambisce a portare il Gruppo alla completa neutralizzazione del proprio impatto carbonico entro il 2030, attraverso un piano che prevede tre linee di azione: monitoraggio e quantificazione delle emissioni; continui processi di efficientamento e riduzione degli impatti; compensazione delle emissioni residue e non riducibili.

Un piano che alla fine dell’anno scorso ha già consentito al Gruppo di raggiungere un importante traguardo, ossia l’azzeramento dell’impatto delle emissioni di CO2 dirette generate da tutte le attività dell’azienda, come stabilimenti produttivi, uffici, flagship store, veicoli aziendali, e delle emissioni indirette generate da elettricità, calore e vapore acquistati e consumati (scope 2). Entro il 2030 si andranno, infine, a compensare le emissioni indirette lungo tutta la catena di approvvigionamento, a monte e a valle delle operazioni del Gruppo: dal caffè verde al packaging, dalla logistica allo smaltimento.

Per quanto riguarda l’andamento della gestione 2020, Lavazza ha conseguito solidi risultati, nonostante l’impatto COVID-19 e le misure restrittive adottate nei vari paesi abbiano influito sui risultati d’esercizio.

“Il 2020 era iniziato molto bene, poi lo scoppiare della pandemia ha cambiato tutto”, ha commentato Antonio Baravalle. “Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti nonostante il periodo complesso con ricavi in leggera flessione, una generazione di cassa sostanzialmente in linea con il 2019 e con una posizione finanziaria netta positiva. Siamo cresciuti ben al di sopra della media di mercato sia nel canale retail che nelle principali geografie”.

Nel 2020 non ci siamo mai fermati e abbiamo continuato a investire in tutte le nostre attività, dando un segnale positivo nella lotta alla pandemia attraverso donazioni a supporto delle comunità locali in cui il Gruppo opera”, ha continuato poi Baravalle. “I primi mesi del 2021, seppur incoraggianti, si sono dimostrati ancora complessi, e siamo certi di avere la solidità e la determinazione per affrontare le sfide che ci attendono e perseguire la crescita del nostro Gruppo, sostenuta da solide risorse, da una strategia coerente e dalle competenze delle nostre persone”.