Corporate - Il giornale delle imprese

LepreGroup, contributi a fondo perduto: qualche cosa si muove ma è ancora poco

Eduardo Cagnazzi

L'opinionista del Tg2: "La misura può allontanare lo spettro di fallimenti e diaspore sociali, ma ci si aspettava di più per il rilancio delle imprese"

Start-day 30 marzo e fino al 28 maggio le imprese hanno la possibilità di presentare istanza per i contributi a fondo perduto. Un'opportunità importante in questo periodo di pandemia sanitaria ed economica che ha ridotto all'osso il tessuto industriale tricolore. La misura, rientrante nel chiacchierato DL Sostegni, nasce con l'intento di concedere un pò di ossigeno alle già esangui aziende, che certo non verranno ristorate da questi pochi spiccioli, ma è pur sempre un segnale di qualcosa che si muove, male, ma si muove.

In maniera particolare nel meridione dove la crisi economica, prima del Covid, ha desertificato il tessuto produttivo, qualsiasi misura, pur piccina che sia, può allontanare lo spettro di fallimenti e diaspore sociali dovute al solito e ricorrente gap Nord-Sud. Ad affermarlo l’economista Gianni Lepre, fondatore del Centro studi LepreGroup, nonché opinionista economico del Tg2.   

“Il DL Sostegni, senza ombra di dubbio, rappresenta un fallimento per il neo governo Draghi, le cui intenzioni sono ottime, ma non altrettanto la dotazione a corredo di tali intenzioni di rilancio e promozione delle imprese”, dice Lepre.

“Il calo del 30% della media mensile del fatturato del 2020 rispetto alla corrispondente media del 2019 è e resta una discriminante per tante piccole e piccolissime imprese che magari hanno subito una perdita che si aggira tra il 20 ed il 27%, soglia entro la quale si viene esclusi dal beneficio economico. E’ inutile sottolineare che il danno per questi ultimi è enorme, e come sempre assistiamo alla massima iniquità nel complesso mondo produttivo. Ovviamente -sottolinea l’economista- ci saremmo aspettati, oltre all’innalzamento della percentuale di recupero delle perdite dovute ai lockdown, anche ambiguità e burocrazia zero sulle condizioni di ottenimento dei vari bonus, e che, come minimo, gli stessi fossero alla portata di tutte le esigenze, senza esclusioni o colpi di coda”.

Nel dettaglio della contribuzione a fondo perduto è invece entrata la presidente del Centro studi, Anna Lepre, che ne ricorda i parametri attuativi: “ Le domande per l’ottenimento del contributo a fondo perduto sono partite lo scorso 30 marzo e c’è di tempo fino al 28 maggio. Il modulo da compilare è sempre lo stesso, e la domanda può essere presentata utilizzando i canale delle Entrate o in alternativa la piattaforma di Sogei”.

La presidente Lepre ha poi continuato: “L’aggiornamento delle istruzioni per la compilazione delle domande si è reso necessario per il vuoto normativo e interpretativo che era rimasto in merito alle Partite Iva aperte dal 1 gennaio 2019. l’Update in questione, infatti, prevede che anche i soggetti Iva attivi dal 1.1.2019 hanno diritto al fondo perduto. Ovviamente  -aggiunge - il contributo spetta a prescindere dal calo del 30% della media mensile del fatturato del 2020 rispetto alla corrispondente media del 2019. Il calcolo dell’importo sarà fatto tenendo conto del calo della media mensile del fatturato a partire dal mese successivo a quello di apertura della partita Iva. Questa modalità dovrebbe rivelarsi più vantaggioso per il beneficiario invece dell’attribuzione del contributo minimo spettante, cioè 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per le aziende”.

La professionista entra nel dettaglio della compilazione della domanda: “Nel pratico, bisogna presentare un’autocertificazione che indichi la sussistenza dei requisiti e la modalità scelta per l’attribuzione del contributo. Nell’auto-dichiarazione andrà comunicato anche il fatturato, elemento da cui dipende l’importo del contributo stesso. A seguire va indicato l’Iban per l’accredito del sostegno economico qualora si scegliesse l’erogazione diretta e non sotto forma di credito d’imposta. Ciò di cui al momento si è certi è che il governo ha confermato che i primi pagamenti giungeranno agli aventi diritto subito dopo Pasqua e che le erogazioni saranno completate entro fine aprile”.

Anna Lepre passa poi a considerare i parametri e le credenziali di accesso: “ Le credenziali per accedere sono lo spid, la carta d'identità elettronica, quella  nazionale dei Servizi, entratel. Per ogni domanda, l'Agenzia delle Entrate effettuerà delle verifiche e rilascerà delle ricevute al soggetto che ha trasmesso l’istanza. In caso di esito positivo, le Entrate comunicheranno l’avvenuto mandato di pagamento del contributo, o in alternativa il riconoscimento dello stesso come credito d’imposta, nell’apposita area riservata del portale Fatture e Corrispettivi -sezione Contributo a fondo perduto-Consultazione esito. L’entità del contributo a fondo perduto è determinato applicando una percentuale sull’importo medio mensile della perdita subita tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del 2020 e l'ammontare medio del fatturato e dei corrispettivi del 2019 con queste percentuali: 60% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100.000 euro; 50% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 100.000 euro e fino a 400.000 euro; 40% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e fino a 1 milione di euro; 30% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro; 20% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro. Per le persone fisiche il contributo a fondo perduto minimo garantito è di 1.000 euro, mentre per le società l'importo minimo è di 2.000 euro. In ogni caso il contributo riconosciuto non può superare i 150.000 euro. Il nuovo contributo a fondo perduto, come i precedenti bonus, è escluso da tassazione sia per quanto riguarda le imposte sui redditi sia per l’Irap e non incide sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, compresi gli interessi passivi”.

La presidente Lepre osserva infine che è necessario tenere bene a mente la scadenza del 28 maggio per due motivi: in caso di errori si può inviare una dichiarazione sostitutiva, sempre entro il termine sopra indicato; inoltrare istanza al limite della scadenza potrebbe comportare qualche settimana/mese di attesa qualora finissero i fondi stanziati, com’è accaduto con il fondo perduto del decreto Rilancio.E ricorda che nel calcolo per il calo del fatturato le partite Iva che hanno aperto tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020 non dovranno tenere in considerazione il mese di apertura delle stesse.