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PMI, KPMG report: trend UE in crescita nel mercato delle sigarette illecite
Verdeaux (PMI): “I dati restituiscono una fotografia degli ultimi 15 anni dove si ha un calo nel consumo complessivo ma un incremento sul consumo illecito"
Philip Morris International, KPMG report: cresce il mercato delle sigarette illecite nell’Unione Europea con Francia capofila. L’Italia si conferma best practice
Si è tenuta a Bruxelles la presentazione del nuovo rapporto KPMG 2022 che descrive l’andamento del consumo illecito di sigarette nell’UE, Regno Unito, Norvegia, Svizzera, Moldavia e Ucraina. Il rapporto, commissionato da Philip Morris International (PMI), offre un’importante fotografia della situazione europea che obbliga a ripensare gli interventi già in atto messi in campo per contrastare il mercato illecito. Il principale dato che emerge infatti conferma il trend in crescita nell’Unione Europea, con un aumento stimato dello 0,7%, guidato principalmente dalla Francia al 47%.
La Moldavia e l'Ucraina sono state incluse per la prima volta nel rapporto KPMG. Secondo i risultati del 2022, l'Ucraina è il secondo mercato europeo per consumo illecito di sigarette, con 7,4 miliardi di sigarette, dopo i 16,9 miliardi della Francia. La quota di sigarette illecite in Ucraina ha seguito un trend crescente dal 2018: nel 2022, una sigaretta su cinque proviene da questo mercato. Il terzo mercato illecito in Europa è il Regno Unito, con 5,9 miliardi di sigarette illecite, in aumento dal 2020.
“I dati del report restituiscono una fotografia degli ultimi 15 anni: ciò che possiamo osservare è un lieve calo del consumo complessivo di sigarette in Europa ma, di contro, osserviamo un incremento dei dati sul consumo illecito”, ha spiegato ad affaritaliani.it Gregoire Verdeaux, Vicepresidente per le Relazioni Esterne di Philip Morris International. Il rapporto rileva dunque che la maggior parte dei Paesi membri dell'UE, 21 su 27, ha registrato una quota stabile o in calo del consumo illecito di sigarette nel 2022. Escludendo la Francia, il consumo illecito complessivo nei restanti mercati oggetto dello studio è diminuito del 7,5%, in gran parte in Grecia, Paesi Bassi, Portogallo e Romania. In particolare, in Paesi come la Polonia e la Romania, si è raggiunta l'incidenza più bassa mai registrata da quando KPMG ha iniziato a pubblicare i suoi studi annuali.
Il trend è fortemente correlato a elementi che sono stati in grado di creare la “tempesta perfetta”, vale a dire l’incremento spesso sproporzionato delle tasse, l’alta inflazione e la recente crisi generata dalla guerra russo-ucraina, dato confermato anche nel confronto con le forze dell’ordine nei vari Paesi UE. “C’è una connessione diretta tra questi elementi e l’innalzamento dei dati sul mercato illecito delle sigarette: le sigarette sono un prodotto che le persone acquistano giornalmente e fortemente soggetto al cambio di prezzo: è chiaro che alcune persone preferiscano un brand a un altro, ma c’è anche la possibilità che le stesse persone inizino a rivolgersi al mercato nero delle sigarette se il prezzo e le tasse si alzano troppo”, ha proseguito Verdeaux.
A discuterne nel dettaglio, durante il dibattito tenutosi presso la sede di Euractiv: Tetiana Koshchuck, Expert in tax issues del Growford Institute, Nicolas Otte, Global Head Illicit Trade Prevention Operations di PMI, Lukasz Kozlowski, Chief economist of Federation of Polish Enterpreneurs e Juan Carlos Buitrago, CEO & Founder at StrategosBIP e Brigadier General (Retired), Colombian National Police). Dall'incontro è emerso come, inevitabilmente, la crescita del mercato illecito contribuisca a nutrire i gruppi criminali organizzati, che si stanno concentrando sull’aumento dei margini di profitto. I prezzi delle sigarette illecite sono infatti aumentati in alcuni mercati durante la pandemia, poiché le restrizioni sui viaggi e sulle importazioni hanno ridotto l’offerta in alcuni mercati, in un contesto di domanda continua. A seguito poi dell’allentamento delle restrizioni di viaggio, i prezzi non sono tornati ai livelli pre-pandemia, andando a normalizzare così questi nuovi prezzi più elevati. In questo scenario, le forze dell’ordine in Europa continuano a collaborare per affrontare sempre più efficacemente una questione ormai transnazionale.