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Poste Italiane, cassette smart. Marocchi: “Strumenti parlanti sempre connessi”

Annamaria Duello

Marocchi (Poste Italiane): ”Abbiamo trasformato le cassette postali da strumenti passivi ad attivi, con funzionalità utili anche alla pubblica amministrazione”

Le cassette della posta diventano smart. Installate a Milano le prime tre cassette digitali d'Italia

Rimangono l’inconfondibile colore rosso fiammante e il rassicurante design compatto, cambiano le funzionalità e i servizi. Le tradizionali cassette della posta si trasformano, diventando più smart, rispondenti e sostenibili.

In un mondo iperconnesso dove applicazioni di messaggistica istantanea e e-mail la fanno da padroni, lo storico simbolo delle comunicazioni su breve e lunga distanza ha saputo rinnovarsi e reinventarsi. Non più mero contenitore, custode di lettere e messaggi ormai dal 1961, ma un oggetto dotato di schermo digitale con molteplici funzionalità utili al cittadino.

A pochi passi dal Duomo di Milano sono state installate oggi le prime tre cassette intelligenti con schermo,  compagne di altre 97 che verranno installate fra il capoluogo meneghino, Roma, Torino, Firenze e Napoli per una prima fase sperimentale. Il piano di Poste Italiane è quello di riuscire a posizionare in totale 12.000 cassette della posta lungo tutto lo stivale entro la fine del 2022, concentrandone almeno la metà nei piccoli Comuni. Cassette che si vanno ad aggiungere alle oltre 300 con funzionalità smart già installate nei mesi scorsi.

Cosa cambia adesso? La gita del portalettere diventa digitale, grazie a speciali sensori di movimento che sono in grado di rilevare quando viene imbucata una corrispondenza e quindi di ottimizzare gli spostamenti del postino, per evitare sprechi in termini di tempo e consumi.

La nuova cassetta della posta ambisce però ad essere molto di più, una centralina anti smog per l’esattezza. La trasformazione delle classiche cassette in rilevatori per l’inquinamento atmosferico è forse la novità più importante pensata da Poste Italiane, che mette a disposizione in questo modo nuove centraline diffuse per la città per monitorare la qualità dell’aria. I sensori all’interno della cassetta, infatti, sono in grado di rilevare temperatura, umidità, pressione atmosferica e parametri fondamentali come la quantità di biossido di azoto. Dati che in un prossimo futuro potrebbero andare ad aggiungersi a quelli in possesso degli enti locali per la protezione ambientale, i cui punti di rilevamento sono ancora ridotti sul territorio.

Infine le potenzialità dello schermo non si fermano alle necessità comunicative di Poste verso i suoi clienti, ma si prestano ad essere utilizzate come vere e proprie bacheche digitali cittadine, al servizio dei Comuni e delle amministrazioni locali per veicolari messaggi e informazioni di pubblica utilità.

Cassette postali smart. L’intervista di Gabriele Marocchi, Responsabile Gestione Operativa Lombardia Poste, ad affaritaliani.it

“Le cassette della posta sono e rimangono lo strumento attraverso il quale Poste Italiane permette ai clienti di spedire posta affrancata. É un servizio che non verrà mai meno, questi oggetti sul territorio rappresentano un’icona di Poste Italiane, e così come gli uffici postali non verranno mai a mancare in nessun comune italiano”, spiega Gabriele Marocchi, Responsabile Gestione Operativa di Poste Italiane per la Regione Lombardia. “Sono degli strumenti che sono stati trasformati da passivi ad attivi, sono strumenti parlanti sempre connessi e offrono una serie di informazioni. Queste informazioni sono sostanzialmente di due tipi. Innanzitutto ambientali, quindi dati come temperatura, qualità dell’aria, livelli di inquinamento lì dove sono state posizionate, e poi una serie di informazioni di natura aziendale legate al marketing, come ad esempio le pubblicità proposte sullo schermo posizionato sulle cassette. Uno schermo che è anche un’opportunità per le pubbliche amministrazioni di veicolare messaggi”.

“Le cassette sono state inoltre pensate per risolvere un problema di sostenibilità ed ecologia connessi ai nostri servizi”, continua Marocchi. “Ci siamo accorti che la quantità di corrispondenza prese nelle nostre cassette non è così numerosa, per questo le cassette hanno due sensori che permettono di verificare l’effettiva presenza di corrispondenza e che guideranno i nostri portalettere nella scelta di andare a svuotare la cassetta o meno”.

Le nuove cassette smart contano quindi almeno tre nuove funzionalità e opportunità per i cittadini e le pubbliche amministrazioni, ed è spontaneo interrogarsi già sulle possibilità di implementazione. “Questa da cui partiamo è una base”, commenta Marocchi. “Il progetto prevede innanzitutto una distribuzione sull’intero territorio italiano. Pensiamo ai primi 100 esemplari che verranno posizionati in questi mesi nelle principali città italiane, fino al numero di 12.000 esemplari entro il 2022. Non tutti saranno dotati di un display, ma saranno completi di tutta la sensoristica installata. Nel tempo verificheremo se ci saranno stream di lavoro e opportunità di miglioramento”.