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Snam, SIAD: accordo per sviluppare impianti di liquefazione small e mid-scale

Alverà, Snam: "Metteremo a disposizione sia dell’Italia sia di altri Paesi una soluzione innovativa per la transizione energetica"

Snam e SIAD, insieme per sviluppare impianti di liquefazione di gas naturale e biometano small-scale e mid-scale. I lavori per la realizzazione della prima infrastruttura saranno avviati nel corso del 2021 in Campania

Snam, uno dei principali operatori di infrastrutture energetiche al mondo, e SIAD, gruppo chimico leader nella produzione e fornitura di gas industriali e nei settori Engineering, Healthcare, LPG e Natural Gas, hanno sottoscritto un accordo quadro per avviare una collaborazione tecnologica nel settore della liquefazione small-scale e mid-scale, con l’obiettivo di favorire la diffusione di GNL e Bio-GNL come carburanti alternativi per la mobilità sostenibile e per altri usi finali.

L’accordo, firmato dall’Amministratore Delegato di Snam, Marco Alverà, e dal presidente di SIAD, Roberto Sestini, mira a realizzare su scala globale, per conto di committenti terzi, impianti di piccola e media taglia per la liquefazione di gas naturale e biometano.

Gli impianti proposti da Snam e SIAD saranno modulari e standardizzati, con capacità variabili, da 50 ktpa (chilo tonnellate all’anno) a 100 ktpa nel caso degli impianti small-scale e da 200 ktpa e superiori per quelli mid-scale.

Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam, ha dichiarato: “Con questo accordo, Snam fa il proprio ingresso nelle infrastrutture per la liquefazione, un settore che sarà determinante per abilitare la mobilità sostenibile su gomma, su rotaia e potenzialmente via mare, oltre che per decarbonizzare altri usi energetici. Il GNL, soprattutto nella sua versione ‘bio’, consente infatti di abbattere sia le emissioni inquinanti sia quelle di CO2, contribuendo in modo decisivo alla qualità dell’aria e alla lotta al cambiamento climatico, e di dare impulso all’economia circolare, ottimizzando la gestione del ciclo dei rifiuti e degli scarti agricoli e agroalimentari. Grazie a questa collaborazione con SIAD metteremo a disposizione sia dell’Italia sia di altri Paesi una soluzione innovativa per la transizione energetica”.

Roberto Sestini, presidente di SIAD, ha dichiarato: “L’importante accordo raggiunto con Snam per la realizzazione di impianti di liquefazione metano e biometano è stato possibile anche grazie alla preparazione ed esperienza tecnica del Gruppo SIAD. Sono stati costruiti oltre 500 impianti installati in diverse parti del mondo per la produzione di ossigeno, azoto, argon – che richiedono la liquefazione dell’aria – e da questa conoscenza tecnologica è derivata la capacità di progettazione di diverse taglie di impianti di liquefazione metano con efficienti consumi energetici e contenimento dei costi”.

Gli impianti progettati da Snam e SIAD utilizzano una tecnologia italiana, basata su un ciclo criogenico ad azoto energeticamente ottimizzato attraverso l’utilizzo di due macchine (espansori/compressori). Tali impianti consentono la trasformazione del metano da gassoso a liquido e si propongono come soluzione ideale per abilitare la transizione energetica sui mercati globali, anche grazie alla competitività di prezzo. I risparmi rispetto a una soluzione tradizionale possono infatti arrivare fino al 30% del costo dell’impianto.

Nell’ambito della collaborazione tra Snam e SIAD, sarà avviato nel corso del 2021 un progetto in Campania, dalla capacità di 50 ktpa (piccola taglia), che ha già ottenuto un finanziamento europeo. L’impianto, che sarà gestito da Snam, garantirà la sicurezza delle forniture di GNL e Bio-GNL anche alle altre regioni del Sud Italia, accorciando la filiera tra approvvigionamento e utenti finali e servendo un mercato in rapido sviluppo: i camion a GNL in Italia sono cresciuti negli ultimi cinque anni da meno di 100 a circa 3.000 unità e le stazioni di rifornimento sono oggi circa 90.

Grazie alla loro versatilità, gli impianti di liquefazione, oltre ad alimentare la mobilità sostenibile, saranno funzionali anche ad altri utilizzi, quali la conversione della produzione di energia elettrica dal diesel al gas naturale e alcuni processi industriali energy-intensive.