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Srm, ripresa del turismo in Puglia legata alla qualità dei servizi offerti

Eduardo Cagnazzi

Il Centro studi legato a Intesa Sanpaolo traccia le linee guida per gestire il cambiamento post Covid. Più italiani, maggiore attenzione al nuovo che avanza

E’ legata al piano vaccinale la ripresa del turismo in Puglia. Secondo un report di Srm (Centro studi legato al Gruppo Intesa Sanpaolo) nel 2020 la pandemia ha tagliato il Pil regionale dell’8,9%, le presenze turistiche hanno subito un calo di 6,7 milioni di presenze (-43,2%), mentre la spesa turistica si è attestata a 4,6 miliardi di euro (-3,5 mld). Contratto anche il fatturato delle imprese turistiche che ha toccato 2 miliardi (-1,7 mld), mentre il valore aggiunto ha subito un calo dello 0,66%. Secondo gli analisti del Centro studi la ripresa del turismo è legata al piano vaccinale, anche se la Puglia è considerata tra le destinazioni più sicure. Nello scenario più ottimistico una ripresa del turismo sarà possibile alla fine del primo trimestre, in quello base occorrerà attendere la metà del secondo semestre. Nello scenario meno ottimistico, i tempi si allungheranno a non prima della fine dell’estate. A favorire la ripresa sarà la vacanza di prossimità (55%) che nel 2020 ha registrato 6,3 milioni di presenze. In termini di valore aggiunto, per la Puglia, Srm stima una ripresa compresa tra 56 e 316 milioni nei tre senari.

Secondo Srm, però, le imprese turistiche saranno chiamate a rispondere dei cambiamenti causati dalla pandemia, come la possibilità di poter riaprire, il rafforzamento della struttura aziendale, la digitalizzazione. Le politiche territoriali dovranno a loro volta perseguire l’allungamento della stagionalità, puntare sulla qualità dei servizi, investire sulla formazione del personale.

Gli analisti rilevano comunque che occorre lavorare sui punti di debolezza, tra cui l’eccessiva stagionalità del turismo concentrato oggi in gran parte nel periodo giugno-settembre, di cui una buona fetta delle presenze relativo al turismo balneare. L’analisi di Srm è ricca di spunti per gli operatori. Per il direttore generale del Centro studi, Massimo Deandreis, la Puglia ha tutte le caratteristiche per superare questo momento di crisi e ripartire bene appena la pandemia sarà superata. “Ma il Covid ci insegna che alcune trasformazioni sono destinate a durare: investire ora in digitale, sostenibilità e diversificazione dell’offerta turistica è essenziale per essere più forti domani. Tenendo conto che la qualità della sanità resterà un elemento chiave anche sulle dinamiche dell’offerta turistica”.