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Tlc, Asstel: Corti e Labriola nominati nuovi vicepresidenti
Il numero uno di Tim e l'ad di Wind Tre entrano nella squadra di Asstel, nominati dal presidente Massimo Sarmi
Asstel, Pietro Labriola (Tim) e Gianluca Corti (Wind Tre) vice presidenti dell'associazione
Labriola e Corti nominati nuovi vice presidenti di Asstel. Si completa la squadra dell'associazione di rappresentanza industriale della filiera delle telecomunicazioni in Italia. Il presidente, Massimo Sarmi, ha nominato Gianluca Corti, Ad di Wind Tre e Pietro Labriola, Ad e Direttore Generale di Tim, alla vice presidenza.
A completare il team di Asstel, i vicepresidenti: Andrea Antonelli presidente Almaviva Contact, Aldo Bisio (Ad di Vodafone Italia), Luigi De Vecchis (Presidente di Huawei Italia), Alberto Calcagno (Ad di Fastweb), Emanuele Iannetti (Presidente e ad Ericsson Telecomunicazioni) e Salvatore Turrisi (Presidente e Ad di Sielte).
Le parole del presidente Massimo Sarmi
“Le reti di telecomunicazioni, intese come piattaforme abilitanti della digitalizzazione del Paese, sono indispensabili per la realizzazione dei progetti di riforma dei molti ambiti applicativi oggetto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – ha esordito Sarmi – “condizione pone in capo agli Operatori una grande responsabilità, a cui da tempo fanno fronte tramite ingenti investimenti, nonostante le imprese si trovino ad operare in un mercato ipercompetitivo, alla base del calo strutturale dei margini e dei ricavi, che porta le stesse ad agire su costi e investimenti”.
“La filiera Tlc sta attraversando una profonda trasformazione – ha proseguito Sarmi – da qui la necessità di una piena collaborazione con le istituzioni preposte affinché si favorisca la sostenibilità economica del settore attraverso alcuni interventi mirati. Ad esempio: l’armonizzazione dei limiti elettromagnetici agli standard europei, le semplificazioni delle procedure per l’autorizzazione della posa delle reti fisse e mobili di telecomunicazioni, la rimodulazione degli oneri per i diritti d’uso delle frequenze del 5G, l’applicazione dell’aliquota ridotta al 5% per l’acquisto di servizi di comunicazione elettronica a partire dal 1° gennaio 2024, nonché l’individuazione di misure di politiche attive per favorire la realizzazione della trasformazione digitale legate ad up-skilling e re-skilling e le nuove assunzioni anche per quanto riguarda la manodopera nei cantieri infrastrutturali”.
Urgente anche un sostegno economico che acceleri la piena operatività del Fondo di Solidarietà Bilaterale per la Filiera di Tlc “al fine di incentivare i percorsi di formazione permanente e certificata di nuove competenze digitali e accompagnare così il processo di trasformazione delle imprese, e, per il settore Crm-Bpo, lo sviluppo di un modello di certificazione che contribuisca all’innovazione di servizio, al miglioramento della produttività del lavoro e allo sviluppo del capitale umano”, ha puntualizzato.
“Infine, durante l’incontro è stata posta attenzione sulla necessità di promuovere in sede comunitaria la richiesta di un ribilanciamento della relazione tra big tech e telco europee, con l’obiettivo di far sì che le prime contribuiscano economicamente, in base al loro utilizzo, agli ingenti investimenti che gli operatori di telecomunicazioni stanno sostenendo da anni e sul tema dei rincari che hanno caratterizzato il prezzo dell’energia negli ultimi mesi, con un peso rilevante sui costi di approvvigionamento a carico degli operatori”, ha concluso il presidente.
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