Economia
Nuova cantina e più export per Commenda Magistrale
Sul Podio con il Diciotto Primitivo di Manduria al Premio Dolce Puglia
Un Consorzio che raggruppa settecento imprese vitivinicole salentine sotto il marchio Commenda Magistrale, un fatturato di 2,5 milioni di euro ottenuto dalla produzione di circa 2 milioni di bottiglie di vino, di cui 150mila biologico, un investimento di 5 milioni per realizzare una nuova cantina interrata con annesso punto vendita e ristorazione presso lo stabilimento di Maruggio, in provincia di Taranto. L’obiettivo è potenziare sia la produzione sia la presenza sul mercato italiano e quelli internazionali, dove il marchio è presente nel segmento Horeca e nella grande distribuzione. Un obiettivo fortificato in questi giorni dal podio ottenuto a Gioia del Colle al Trofeo Dolce Puglia 2017 (2° posto dopo La Dolce Vite di Antico Palmento) con il “Diciotto Primitivo di Manduria dolce naturale docg”, annata 2013, promosso dalla delegazione della Murgia dell’Ais Puglia. “Il premio Dolce Puglia è la principale vetrina sul fronte della qualità e dell’innovazione che rappresentano i due fattori principali per valorizzare un territorio interessato alle realtà come la nostra in continua espansione. Pertanto, costituisce un forte stimolo alla nostra produzione vinicola improntata alla crescita nell’horeca di qualità e nel retail che sta riposizionando verso l’alto l’offerta distributiva”, dichiara Vincenzo Bruno, presidente di Commenda Magistrale. Il vino premiato ha un colore rosso granato e un sapore elegante, dolce e armonioso che ben si abbina a dolci, crostate, pasta di mandorle, fichi secchi, amaretti, formaggio freschi con spezie e miele. Prestigiosa la sua provenienza, il vitigno autoctono Primitivo 100%, e delicato, con essenza di fragola, lampone e frutti di sottobosco è il suo profumo. Forte è l’identità del prodotto con il territorio, da sempre vocato alla produzione enologica ed olivicola. Gli imponenti olivi secolari dominano la scena, con i loro singolari tronchi “ritorti” e le viti coltivate in parte ancora con il vecchio sistema ad alberello, introdotto oltre duemila anni fa dai greci, rievocano il suggestivo ritorno al passato.