Nuova sentenza della Corte UE sulla violazione del diritto d'autore
Intervista a Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV
L'impatto combinato della pirateria di film e serie si stima in circa 128 milioni di fruizioni perse nel 2016, pari ad un danno finanziario annuo per l’industria audiovisiva di circa 686 milioni di euro. Le ripercussioni per l’economia italiana nel complesso sono di diversa natura: si stimano 1,2 miliardi di euro di perdita in termini di fatturato delle aziende (non soltanto quelle dell’industria audiovisiva), che implicano una contrazione di PIL di circa 427 milioni di euro e 6.540 posti di lavoro persi.
LA SENTENZA DELLA CORTE UE
La sentenza della Corte di Giustizia Europea nel caso "Pirate Bay" sembra molto significativa e dovrebbe invitare gli "Over the Top" ad avere maggiore attenzione e adoperarsi sempre di più nei confronti della tutela del diritto d'autore. Infatti rappresenta una nuova pagina per la tutela dei contenuti audiovisivi sul web e chiarisce una volta per tutte il concetto di responsabilità per gli intermediari della rete nella divulgazione dei contenuti illegali caricati dagli utenti. “Chiediamo agli Over the Top di trarne le conseguenze e adoperarsi subito e in modo incisivo a tutela del Diritto d’Autore”, questo il commento di Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV, in merito a quanto sancito dai Giudici di Lussemburgo.
LE RESPONSABILITA' DELLE PIATTAFORME ONLINE
“La sentenza - prosegue Bagnoli Rossi - ribadisce che gli amministratori delle piattaforme online possono essere responsabili, verso i titolari dei diritti, dei contenuti caricati illecitamente dagli utenti e quindi pone la Corte di Giustizia Europea in una linea di continuità con le decisioni rese nei casi Telekabel, BestWater, GSMedia e Wullems. In merito al caso in questione, relativo al noto portale “The Pirate Bay” la Corte sottolinea il ruolo “imprescindibile” degli amministratori nella messa a disposizione di opere protette da Diritto d’Autore. Ribadisce soprattutto che l’indicizzazione dei contenuti e la loro messa a disposizione del pubblico rappresentano elementi da valutare al fine dell’esclusione dal ‘safe harbor’ dei fornitori di servizi online”.
IL RUOLO DI FAPAV
FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, www.fapav.it) annovera fra i propri soci AGIS, ANICA, MPA, UNIVIDEO e le principali aziende dell’intera filiera audiovisiva. Già avevamo approfondito qualche mese fa i punti salienti della riforma “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo”, che regola la gestione statale dei finanziamenti per il cinema e istituisce nuovi organi specifici. Vedasi link all'articolo.
LE RIFORME EUROPEE E LA RECENTE SENTENZA
“Si tratta di una decisione cruciale - conclude Bagnoli Rossi - dalle conseguenze importanti anche in merito alle attività di rimozione dei contenuti e sul ruolo stesso che gli intermediari e operatori del web hanno in tale ambito. Gli Over the Top si devono adoperare subito, ma le loro responsabilità nella tutela dei contenuti devono essere definite dalle Istituzioni competenti in maniera precisa, poiché la loro collaborazione in tal senso è oramai divenuta indispensabile. Le riforme europee previste nell’ambito del Mercato Unico Digitale non potranno non tenerne conto”.